Zeroth è il nome dei nuovi chip che Qualcomm sta sviluppando e che probabilmente non vedranno la luce almeno fino a metà del prossimo anno. Si tratta di nuovi tipi di processori, non adatti a svolgere le stesse operazioni di quelli che già abbiamo attualmente, in quanto non saranno provvisti di alcuna istruzione per poter funzionare ma impareranno tutto da soli, cioè proprio come fa un cervello umano.

Questo tipo di CPU sarà adatto ad essere affiancato ai processori attuali, in quanto permetterà di eseguire delle operazioni che oggi sono difficilmente eseguibili, come ad esempio il riconoscimento del volto (che può essere aggirato), il riconoscimento della voce, ed altre che riguardano la vista, il parlato ed il controllo.

Il cervello umano effettua queste operazioni in maniera molto più veloce e precisa rispetto ad un dispositivo elettronico moderno, ed è per questo motivo che si desidera spingere forte il piede sull’acceleratore per lo sviluppo di un sistema autonomo capace di imparare e di funzionare in modo simile ad un cervello umano. Questo tipo di processori dovrebbe debuttare già durante il prossimo anno, salvo imprevisti.

Ad oggi si è solamente riusciti ad ottenere il 10% del numero di neuroni che sono presenti nel cervello, afferma IBM, ed i risultati (anche se soddisfacenti) sono ancora lontani da quelli che si desidera raggiungere. Attualmente, infatti, questo nuovo tipo di processori è più lento di 1.500 volte rispetto al cervello umano e spende molta più energia per effettuare delle operazioni. I super-computer basati sul cervello sono quindi ancora un miraggio.

IBM, inoltre, afferma che per ottenere i risultati sperati bisognerà continuare lo sviluppo di questo tipo di processori almeno per altri 50 anni, quando si avrà anche la possibilità di miniaturizzare l’hardware fino a far diventare l’intera macchina di dimensioni “desktop”.

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