Fra chi monitora i tempi di recupero per prevenire infortuni, chi riesce a rilevare le aritmie, le apnee notturne e quelli con funzioni ECG, è evidente quanto gli indossabili abbiamo a cuore la salute ultimamente. Anche Fitbit può dire la sua in merito, specie con studio relativo a un insieme di dati che riuscirebbero a prevedere e stimare l’insorgenza di uno stato influenzale.

I dettagli dello studio

L’analisi, pubblicata su The Lancet Digital Health, si basa sui dati relativi alla frequenza cardiaca e quelli registrati dai dispositivi Fitbit monitorando il sonno dell’utente, dati che sarebbero stati utili a prevedere e avvisare di eventuali focolai di influenza.

Per dimostrarlo sono state prese in esame le relative statistiche di oltre 47 mila utenti statunitensi che hanno evidenziato come le previsioni, basate sull’analisi degli indossabili, siano state più accurate a livello nazionale. Su larga scala il team Radin ha identificato inoltre i dati di 200 mila utenti Fitbit per più di 60 giorni per quanto riguarda il monitoraggio di attività, sonno e frequenza cardiaca segnando come anormali dati come una frequenza cardiaca media a riposo più elevata e una durata del sonno inferiore rispetto al solito.

Di qui, la possibilità di stimare su larga scala problemi come l’influenza. Ma per comprendere quanto metodi del genere siano affidabili, c’è bisogno di più tempo e soprattutto di un maggior numero di utenti per capirne la rappresentatività effettiva.