Ormai tutti si sono abituati a chiamare la navigazione satellitare “GPS” ma questo è solo il nome della costellazione di satelliti americana: molti si dimenticano (o non sanno) che da qualche anno anche noi europei abbiamo un sistema tutto nostro, Galileo. I vantaggi e gli obiettivi di questo sistema sono innumerevoli: tra i primi ci sono continuità di servizio (data l’indipendenza dagli USA) e maggiori precisione e copertura, in particolare nelle aree urbane.

L’investimento di quasi 10 miliardi di euro sta chiaramente dando i suoi frutti, dato che già oltre 1 miliardo di dispositivi utilizzano attivamente la nuova costellazione satellitare per conoscere la propria posizione; inoltre, più del 95% dei produttori di chip per smartphone vendono soluzioni compatibili con Galileo.

Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le PMI ha tenuto a precisare che la cifra di un miliardo di dispositivi si riferisce al numero di smartphone venduti con supporto a Galileo, ma in realtà il numero di utenti attivi è persino superiore. Del resto anche automobili, tablet ed altri dispositivi come quelli destinati al soccorso in mare, montagna e deserto hanno cominciato ad utilizzare il nuovo sistema.

La precisione di Galileo dovrebbe arrivare a 20 cm in condizioni ottimali, ma anche in assenza di queste il sistema è già riuscito a ridurre l’area media delle ricerche delle persone che richiedono soccorso da 10 a soli 2 km. Il sistema inoltre è in grado non solo di inviare messaggi di integrità, che avvertono gli utenti in caso di un calo di precisione, ma anche messaggi più mirati che possono per esempio far sapere che i soccorsi sono in arrivo.

Insomma, Galileo non sta sicuramente deludendo le aspettative e se continua a funzionare così bene, escludendo il problema (già risolto) di qualche mese fa, non dovrebbe farlo nemmeno in futuro.