La fine delle tariffe di roaming ha una data: Natale 2015. La novità arriva direttamente dal Parlamento Europeo, che ha deliberato che in Europa non ci saranno più tariffe aggiuntive in roaming a partire da Natale 2015, per favorire lo spostamento delle persone in Europa e per dare maggiore libertà ai cittadini. La visione di Neelie Kroes è finalmente divenuta realtà.

L’abolizione delle tariffe di roaming è parte di un piano più ampio che prevede la costruzione di un unico mercato delle telecomunicazioni in Europa verso un “continente connesso”. Si tratta di un primo, importantissimo passo che dà più libertà ai cittadini europei e consente loro di sfruttare al meglio le tante opportunità offerte dai vari Paesi dell’Unione senza doversi preoccupare della spesa per il proprio cellulare quando ci si trova all’estero.

Ci sono chiaramente delle misure per evitare di utilizzare una SIM di un Paese diverso dal proprio dove, però, le tariffe sono più convenienti. In questo modo non si mette totalmente a repentaglio tutta la concorrenza locale ma si preserva la pluralità degli operatori nei Paesi membri.

Come giustamente fa notare la Kroes, “questo voto rappresenta quello che la UE può fare per i cittadini. Questo è ciò che è la UE: abbettere le barriere per rendere la vita più semplice e meno dispendiosa. Sono molto contenta che siamo ad un passo dal metter fine alle tariffe di roaming e dal portare la neutralità della rete a tutti gli europei. Questo è un giorno storico per una Internet aperta.”

E lo è davvero, perché il Parlamento Europeo ha votato anche a favore per la neutralità della rete. Ma cos’è?

Neutralità della rete

Per “neutralità della rete” si intende il fatto che la rete a cui ci si appoggia (che può essere la rete cellulare o la rete fissa di casa/ufficio/ecc.) non faccia distinzioni relativamente al contenuto che viene trasportato tramite essa. Una rete neutrale, quindi, non privilegia un certo tipo di traffico rispetto ad un altro e non penalizza, quindi, certi contenuti che possono essere dispendiosi per le telco. Un esempio sono i servizi di messaggistica come BBM o WhatsApp, piuttosto che servizi “pesanti” come YouTube o Netflix che occupano molta banda.

Il Parlamento Europeo ha decretato che non sarà possibile per le telco monetizzare i servizi OTT (over-the-top) tramite “servizi specializzati” che danno trattamenti privilegiati a certi contenuti, con una definizione chiarissima (con un po’ di aiuto):

“Una capacità distinta, non può essere confusa con Internet, né un rimpiazzo di servizi Internet con servizi specializzati.”

Grazie a questa (criptica, invero) definizione non è possibile spacciare servizi come Netflix come un servizio esterno ad Internet per bypassare la legge sulla neutralità della rete.

Questa è una grande vittoria per tutti gli utenti, che non si dovranno trovare costretti a pagare di più per avere certi servizi ritenuti poco profittevoli dalle telco. Si tratta di un grande passo avanti nella legislazione europea che, però, dovrà essere recepito da tutti i Paesi.

Evviva l’Europa!

Via