Grazie alla Andreessen Horowitz, CyanogenMod viene ulteriormente finanziata con un capitale di rischio che ammonta a circa 23 milioni di dollari, i quali vanno a sommarsi ai 7 milioni iniziali presenti dalla fondazione della società.

Il finanziamento di oggi segna una svolta importante nel futuro del team, che vede crescere sempre di più il numero di dispositivi sui quali viene installata la propria custom ROM. CyanogenMod aveva affermato che avrebbe fatto di tutto per diventare la terza forza in campo in termini di OS, personalizzando Android ed implementandovi tutta una serie di novità esclusive. L’obiettivo era la “top three”, dunque competere direttamente con Google (che le fornisce le basi per lavorare) e con Apple.

Steve Kondik, fondatore di CyanogenMod, conferma nuovamente questa volontà da parte del team e dice la sua riguardo i dispositivi che commercializzano le aziende, affermando che non vi è un adeguato supporto software:

Sentiamo che i dispositivi attuali che si possono acquistare non sono davvero progettati per l’utente finale. Sono principalmente progettati come registratori di cassa per le aziende che li producono. Un sacco di persone diffidano del software e dei dispositivi che utilizzano per questo motivo.

CyanogenMod offre la possibilità di liberarsi dal software che viene pre-installato dalle aziende sui dispositivi ed avere un’esperienza utente migliore con aggiornamenti software frequenti, non gestiti più dalle aziende ma dallo stesso team.

Con il nuovo finanziamento, quindi, si aprono nuovi scenari per CyanogenMod, in primis quello dell’assunzione di nuovi talenti entro i prossimi 6 mesi, che dovranno portare una fresca ventata di novità e di competizione. Ci si concentrerà, quindi, nel creare un brand forte e competitivo:

Intendiamo effettuare il lancio sul mercato di massa verso la fine del 2014 o l’inizio del 2015 con un nuovo brand, completamente dedicato al mercato di massa e con un nuovo linguaggio del design. Porteremo sul mercato alcune novità esclusive e indicative del nostro marchio che differenzieranno Cyanogen e altri brand che creeremo.

Un ultimo commento non poteva poi mancare per l’esclusione dell’applicazione CyanogenMod Installer dal Play Store, ritenuta da Google un’app che violava i termini di servizio. Steve Kondik, però, ammette di aver capito perchè Google si è comportata in questo modo con il team:

Google è stata molto gentile. La sua preoccupazione era che avevamo fatto una cosa troppo facile – gli utenti potevano scaricare un’app, collegare il loro dispositivo ad un computer, fare un paio di passaggi e boom, avevano CyanogenMod.

Il futuro di CyanogenMod, quindi, non sarà limitato ai dispositivi mobile ed alle custom ROM, ma nel corso del tempo saranno portati avanti altri progetti che potranno prendere vita nel caso in cui il team veda crescere l’interesse verso di lui. In questo caso, ci si potrà concentrare ad esplorare altri settori come quello delle TV, delle auto, dei dispositivi indossabili e di tutto ciò che può essere di utilità generale.

Via