Android non sarebbe stato lo stesso senza iPhone. Lo si è affermato per molto tempo sostenendo che la presentazione del telefono della Mela abbia portato una vera rivoluzione nel mondo mobile, ma solo ora si ha la conferma di tale affermazione.

Android è nato nel 2003 insieme all’omonima società dagli sforzi congiunti di Andy Rubin e di altri personaggi come il vice-presidente di T-Mobile e uno dei co-fondatori di Danger, la società responsabile dello sviluppo del Sidekick. Nel 2005 fu acquisita da Google, che voleva entrare nel mercato mobile; tuttavia l’intenzione era di competere con gli allora leader BlackBerry e Microsoft e la conseguenza era un’interfaccia pensata per smartphone con tastiera QWERTY e schermo non-touch.

Il primo prototipo di dispositivo Android, noto come Sooner, ricalcava infatti il modello di BlackBerry con una tastiera fisica, uno schermo di ridotte dimensioni ed una trackball con cui navigare all’interno del sistema. Android aveva già un’interfaccia per il touch pronta, ma si trattava di un progetto visto come secondario.

Dopo la presentazione dell’iPhone il 9 Gennaio del 2007, però, il team si rese conto che il lavoro fatto fino ad allora non era valido. Chris DeSalvo, che ha lavorato allo sviluppo di Android sin dagli inizi, ha affermato che l’iPhone li ha costretti a realizzare che “avrebbero dovuto ripartire da zero” e ripensare totalmente il sistema.

Questo ha comportato, ovviamente, un ritardo rispetto ai tempi che Google si era prefissata per la commercializzazione di Android, ma ha portato anche – in ultima analisi – all’Android che ora conosciamo ed apprezziamo.

È curioso pensare che ora sia BlackBerry a imitare Android in più di un verso con l’ultimo BlackBerry OS 10, quando appena sei anni fa era l’esempio da cui prendere spunto. Sarebbe curioso anche capire come sarebbe ora Android se avesse seguito il modello della casa canadese e non Apple.

Certamente i cambiamenti avvenuti hanno portato il robottino verde ad essere un sistema decisamente più flessibile e attraente di quanto avrebbe mai potuto essere nella visione iniziale. L’attuale dominazione nel mercato mobile è dovuta certo anche all’iPhone, che ha tracciato la strada giusta per creare una generazione davvero nuova di dispositivi portatili che non prevedessero pennini, trackball e interazioni complesse. Il trend era già ben delineato, ma senza la spinta di Apple non sarebbe stata la stessa cosa.

Ora è Android a fare la differenza e quando ci guarderemo indietro fra 10 anni, magari quando Tizen o Ubuntu domineranno il mercato, penseremo le stesse cose pensando che, in qualche modo, saremo stati anche noi protagonisti di questo cambiamento.

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