I produttori di smartphone e tablet si devono attrezzare per la fine di giugno, quando entrerà in vigore il regolamento UE 2023/1669 riguardante l’etichettatura energetica. Con quest’ultimo vengono definiti i requisiti di progettazione ecocompatibile, riparabilità e riciclabilità anche per questo genere di dispositivi: scopriamo più nel dettaglio quali sono le novità in arrivo.
Motorola edge 60, 8/256 GB
50+50+10MP, 6.67'' pOLED 120Hz, Batteria 5200mAh, ricarica 68W, Android 15
Il nuovo regolamento UE si avvicina: grandi novità per smartphone e tablet
A partire dal 20 giugno 2025 entrerà in vigore in Europa un grande cambiamento per il mercato di smartphone, tablet, cellulari e non solo. Tutti questi dispositivi dovranno infatti essere accompagnati da un’etichetta energetica che definisce parametri come riparabilità, efficienza e aggiornamenti. L’Unione Europea vuole spingere su prodotti più durevoli sotto tutti i punti di vista, così da ridurre al contempo i rifiuti elettronici e gli sprechi.
Il regolamento UE 2023/1669 mira a limitare l’impatto ambientale dei telefoni cellulari e tablet immessi sul mercato dell’Unione Europea introducendo specifiche minime. I fornitori devono provvedere affinché:
- ogni smartphone o tablet sia corredato di un’apposita etichetta (simile a quella che già conosciamo riguardante il consumo energetico degli elettrodomestici);
- i valori dei parametri contenuti nella scheda informativa del prodotto siano inseriti nella parte pubblica della banca dati dei prodotti;
- la scheda informativa del prodotto sia messa a disposizione in formato cartaceo, se richiesta dal distributore;
- il contenuto della documentazione tecnica sia inserito nella banca dati dei prodotti;
- i messaggi pubblicitari visivi riguardanti uno specifico modello di smartphone o tablet riportino la classe di efficienza energetica e la gamma delle classi di efficienza energetica figuranti sull’etichetta;
- il materiale tecnico-promozionale che descrive i parametri tecnici specifici di un determinato modello di smartphone o tablet, compreso il materiale tecnico-promozionale su Internet, includa la classe di efficienza energetica del modello e la gamma delle classi di efficienza figuranti sull’etichetta;
- un’etichetta elettronica conforme, per formato e contenuto informativo, a quanto disposto sia messa a disposizione dei distributori per ciascun modello di smartphone e tablet;
- una scheda informativa del prodotto in formato elettronico conforme a quanto disposto sia messa a disposizione dei distributori per ciascun modello di smartphone e tablet.
I distributori devono provvedere affinché:
- nei punti vendita, comprese le fiere, ogni smartphone e tablet rechi l’etichetta, messa a disposizione dai fornitori, esposta in prossimità del prodotto o appesa ad esso o posta in modo tale da essere chiaramente visibile e univocamente associata allo specifico modello;
- per la vendita a distanza, siano fornite l’etichetta e la scheda informativa del prodotto;
- i messaggi pubblicitari visivi riguardanti un determinato modello di smartphone o tablet, anche su Internet, includano la classe di efficienza energetica e la gamma delle classi di efficienza figuranti sull’etichetta;
- il materiale tecnico-promozionale che descrive i parametri tecnici specifici di un determinato modello di smartphone o tablet, compreso il materiale tecnico-promozionale su Internet, includa la classe di efficienza energetica del modello e la gamma delle classi di efficienza figuranti sull’etichetta.
I dispositivi mobili sono sempre più performanti e complessi, con consumi energetici e impatti ambientali cresciuti di pari passo. A causa di batterie non sostituibili (ormai su quasi la totalità di questo genere di prodotti), aggiornamenti software limitati (e peggio, limitanti) e riparabilità parziale, si assiste ad aumenti nell’accumulo di rifiuti elettronici (RAEE) e anche all’acquisto di nuovi prodotti per ogni minima “problematica”.
Iniziamo a scoprire la nuova etichetta energetica per smartphone e tablet
La nuova etichetta energetica sarà simile a quella che già vediamo nei negozi per altri prodotti, e dovrà informare i consumatori in modo chiaro e comparabile su efficienza energetica, durata della batteria, riparabilità, resistenza, protezione da agenti esterni, aggiornamenti software e riciclabilità.
Possiamo iniziare a scoprirla grazie a questo fac-simile:
I) codice QR, dal quale il consumatore può accedere a dettagli aggiuntivi sul dispositivo;
II) marchio;
III) identificativo del modello per identificare dispositivo e produttore in modo univoco;
IV) scala delle classi di efficienza energetica (da A a G);
V) classe di efficienza energetica: la classe viene definita dall’Indice di Efficienza Energetica, calcolato usando parametri come durata per ciclo (in ore), tensione nominale (in Volt) e capacità nominale della batteria (in mAh);
VI) durata della batteria per ciclo, in ore e minuti per carica completa della batteria (misurata con test standardizzato);
VII) classe di affidabilità in caso di caduta libera ripetuta (da 1 metro);
VIII) classe di riparabilità, basata su parametri come difficoltà di smontaggio, tipo di elementi di fissaggio utilizzati, attrezzatura necessaria, disponibilità dei ricambi, aggiornamenti software e non solo;
IX) durata della batteria in cicli (numero di cicli garantiti prima che la capacità scenda all’80% di quella nominale);
X) grado di protezione da agenti esterni (certificazioni IP);
XI) numero del regolamento in questione.
Naturalmente i parametri si basano su quanto stabilito all’interno del regolamento completo e dei vari allegati, tra indici di efficienza energetici, classi di affidabilità e riparabilità e così via. L’Indice di Efficienza Energetica viene calcolato con la versione del sistema operativo installato al momento della data di immissione sul mercato. La durata della batteria viene stabilita attraverso un test specifico che prevede un ciclo con impostazioni di prova specifiche: partendo dal 100%, si passa da chiamate, navigazione in Rete, standby, streaming video, giochi, trasferimento di dati e riproduzione video.
La resistenza alle cadute accidentali o l’affidabilità in caso di caduta libera ripetuta è misurata mediante il numero di cadute senza riportare difetti. Secondo il regolamento, tutte le prove e le misurazioni devono essere eseguite da produttori o importatori, e sono loro stessi responsabili per eventuali incongruenze. Al momento non è chiaro chi avrà questo compito in Italia, ma le autorità dei vari Paesi dovranno verificare la conformità ai requisiti stabiliti. Le autorità dello Stato membro sottopongono a verifica una singola unità del modello, ad eccezione delle prove di affidabilità in caso di caduta libera ripetuta e delle prove di durata della batteria in cicli, per le quali sono sottoposte a verifica cinque unità del modello.
In ogni caso, il regolamento stabilisce che ogni smartphone o tablet introdotto in Europa a partire dal 20 giugno 2025 dovrà rispettare alcuni requisiti minimi, come cinque anni di aggiornamenti gratuiti garantiti, 500 cicli di ricarica prima che la batteria raggiunga l’80% di capacità residua, resistenza a 45 cadute senza pellicola o custodia protettiva (35 per i pieghevoli in stato non esteso e 15 in stato esteso) e non solo.
Interessanti i requisiti riguardanti la riparabilità e i pezzi di ricambio. I fabbricanti dovranno mettere a disposizione dei riparatori professionisti alcuni pezzi di ricambio per almeno 7 anni dopo la data di fine immissione sul mercato (dovrebbe corrispondere a quando esce il modello nuovo, in sostanza); tra i pezzi troviamo batteria, gruppo fotocamere, porta di ricarica, pulsanti, microfono principale, altoparlante ed eventuali meccanismi per il piegamento. L’utente finale deve inoltre poter acquistare batteria, copertura posteriore, gruppo display, caricabatterie, vano alloggiamento SIM ed eventuali pellicole protettive (per i pieghevoli).
Se siete interessati a consultare il regolamento in modo integrale, con tutti i dettagli riguardanti i parametri utilizzati e i metodi di calcolo specifici, potete seguire questo link.
Il regolamento UE 2023/1669 entrerà il vigore il 20 giugno 2025: risulterà obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri dell’UE, compresa ovviamente l’Italia. Sappiamo inoltre che entro il 20 settembre 2027 la Commissione procederà al riesame del regolamento attuale, con lo scopo di integrare eventuali modifiche legate al progresso tecnologico raggiunto nel frattempo.