OPPO si sta impegnando sempre di più per quanto riguarda l’implementazione delle funzionalità di intelligenza artificiale sui suoi dispositivi, e a permettere all’azienda di rimanere su alti livelli in questo campo entrano in gioco partnership strategiche con aziende come Google. Le due aziende stanno collaborando per integrare Gemini Vertex al cuore di tre aree chiave dell’AI della casa cinese (applicazioni smart, modelli avanzati e sicurezza), con l’obiettivo di offrire agli utenti un’esperienza mobile ancora più sicura e completa.

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Sempre più integrazione dell’IA richiede maggiore sicurezza per OPPO e Google

In pochi anni l’intelligenza artificiale è passata dall’essere una semplice “parola d’ordine” a uno strumento rivoluzionario e alle volte indispensabile, che entra in gioco per influenzare il lavoro, la connettività e la quotidianità. Nel mondo frenetico di oggi, gli utenti esigono sempre l’ultima innovazione, ma per rispondere a queste esigenze è necessaria una collaborazione più aperta, capace di abilitare nuove rivoluzioni tecnologiche.

Al centro della partnership tra OPPO e Google c’è l’integrazione fluida di tecnologie intelligenti all’interno di diverse applicazioni, con l’intento di semplificare le attività di tutti i giorni e offrire agli utenti un supporto concreto per offrire passi avanti nella produttività. Con Cerchia e cerca con Google si possono ad esempio cercare informazioni su quanto visualizzato sullo schermo semplicemente toccando o cerchiando i vari elementi, mentre Google Gemini è ormai un assistente personale basato sull’IA molto utilizzato; quest’ultimo è ora in grado anche di recuperare informazioni e supportare nell’esecuzione di attività direttamente all’interno delle applicazioni OPPO (come Note e Calendario). Grazie all’integrazione di Gemini 1.5 Pro e Gemini 1.5 Flash, gli smartphone OPPO hanno raggiunto nuovi livelli per quanto concerne prestazioni, reattività e intelligenza, aprendo la strada a possibilità ancora migliori per il futuro.

Con l’ascesa degli strumenti di intelligenza artificiale generativa, la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti diventano ancora più fondamentali. OPPO è uno dei primi produttori di smartphone a implementare il Private Computing Cloud (PCC), che sfrutta il Confidential Computing di Google Cloud per l’elaborazione privata dei dati di AI. In questo modo le informazioni provenienti dagli utenti e dal cloud vengono trattate in un ambiente sicuro, e né OPPO né i fornitori terzi possono accedere a tali dati. OPPO ha dichiarato che utilizzerà il PCC a partire da AI Recording Summary e AI Studio.

Abbiamo già visto che OPPO si è impegnata per lanciare novità lato IA ogni mese. La casa cinese si prepara anche a introdurre il modello Gemini Nano nei suoi smartphone, abilitando funzioni come Magic Compose sulla serie OPPO Find X8; in più, l’introduzione di Gemini 2.0 può segnare un passo decisivo verso il futuro dell’IA, con i sistemi autonomi che avranno un ruolo sempre più attivo e indipendente.

Tutto questo vuole rendere l’IA una parte sempre più integrata del sistema, in ogni aspetto del dispositivo. La nuova funzione AI Search, ad esempio, consentirà ricerche in linguaggio naturale all’interno di Impostazioni, Documenti e Note; con applicazioni aggiuntive come Optical Character Recognition (OCR) e Calendar che stanno arrivando sui vari dispositivi, OPPO AI si sta preparando a diventare un vero e proprio partner dell’esperienza mobile.

Vi ricordiamo che durante il prossimo mese sarà presentato OPPO Find X8 Ultra, ma il nuovo flagship potrebbe non essere commercializzato a livello globale. In Italia è comunque disponibile il fratello OPPO Find X8 Pro, protagonista del nostro recente confronto.