Da Xiaomi arriva una nuova soluzione studiata per consentire agli utenti mobile di fare affidamento su una batteria che sia in grado di garantire un’autonomia più elevata: stiamo parlando di Xiaomi Fuel Gauge.

Si tratta di un chip che va ad inserirsi nel medesimo segmento di altri due processori lanciati dal colosso cinese, ossia il SoC Surge S1 e il processore ISP Surge C1.

Come funziona il chip Xiaomi Fuel Gauge

Stando a quanto è stato rivelato dal produttore, il chip Xiaomi Fuel Gauge, come nucleo del sistema di batteria intelligente studiato dal produttore, supporta i dati sulle informazioni sul materiale della batteria, i big data della batteria dell’utente e il sistema di crittografia della batteria, fornendo inoltre l’evoluzione e l’analisi dei dati di livello inferiore, in modo da ottenere la massima sicurezza della batteria, estendendone la durata e migliorando l’esperienza dell’utente.

Allo stesso tempo, sempre a dire di Xiaomi, questo nuovo chip è in grado di combinare in modo più efficiente celle, batterie e sistemi e dovrebbe essere pertanto capace in futuro di rendere le batterie più sicure.

Il chip Xiaomi Fuel Gauge utilizza la funzione di monitoraggio locale, grazie al quale può rilevare in modo intelligente il comportamento di ricarica notturna dell’utente, attivare la manutenzione notturna della batteria, evitare lo stato di carica completa per lungo tempo, ritardare l’invecchiamento della batteria e prolungare la sua durata.

Il lancio di questo nuovo chip sviluppato da Xiaomi rientra nella recente strategia del colosso cinese volta a realizzare un sistema capace di garantire agli utenti batterie sempre più performanti dal punto di vista dell’autonomia (con un aumento della resistenza di 100 minuti) e in grado di durare più a lungo. La produzione di massa di questo nuovo sistema di batterie sarà avviata nella seconda metà del 2022.

Inoltre diversi addetti ai lavori sono convinti che il chip Xiaomi Fuel Gauge, il SoC Surge S1 e il processore ISP Surge C1 possano essere considerati come dei piccoli passi che porteranno il colosso cinese alla realizzazione di un processore NPU e con supporto alla connettività 5G. Staremo a vedere.