Una delle conseguenze della stretta nella collaborazione tra OPPO e OnePlus è rappresentata dall’utilizzo di un codice di base condiviso tra OxygenOS e ColorOS. In questo modo le due compagnie potranno unire le forze nello sviluppo software e offrire un’esperienza d’uso più snella ed appagante.

Per l’utente finale non cambierà nulla nell’uso quotidiano e l’esperienza d’uso rimarrà fluida come nelle versioni precedenti, quando il codice delle due interfacce era separato. Alcune novità in merito alla vicenda sono emerse nel corso di una intervista rilasciata da Oliver Zhang, Head of Product di OnePlus, a XDA Developers, con particolare attenzione all’imminente OnePlus Nord 2.

OxygenOS 11.3 per OnePlus Nord 2

Zhang ha confermato la presenza di uno schermo Fluid AMOLED a 90 Hz da 6,43 pollici e di una versione personalizzata del chipset MediaTek Dimensity 1200 in grado di offrire prestazioni superiori per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Nel corso della conversazione sono però emersi interessanti dettagli relativi alla parte software, con il debutto di OxygenOS 11.3.

OnePlus Nord 2 sarà infatti il primo smartphone a utilizzare una versione di OxygenOS basata sul codice integrato, che renderà più semplice anche il rilascio di futuri aggiornamenti. Zhang ha confermato che per l’utente non ci saranno variazioni a livello di funzionalità e prestazioni, né tantomeno per il modding.

Nei giorni scorsi infatti erano circolate alcune voci secondo cui la nuova base software avrebbe impedito lo sblocco del bootloader ma anche in questo caso è stato il dirigente cinese a smentire: su OnePlus Nord 2 sarà possibile sbloccare il bootloader, nonostante l’utilizzo del nuovo codice. Sembra quindi che OnePlus Nord 2 abbia tutte le carte in regola per ripetere il successo del predecessore, che ha inaugurato una nuova filosofia per OnePlus, con una serie di prodotti dal prezzo abbordabile in gradi di offrire una valida esperienza nell’uso quotidiano.