Anche se da sempre la Commissione Europea cerca di proteggere gli interessi degli utenti finali quando si parla di privacy, sembra che il Consiglio dei Ministri della EU non sia dello stesso parere e sia pronto a una mossa senza precedenti.

Sull’onda emotiva dei recenti attentati in Austria, starebbe infatti per essere presentata una proposta per obbligare gli operatori di piattaforme di messaggistica istantanea che offrono una crittografia end-to-end a creare una master key per consentire l’accesso alle chat private.

Lo afferma l’emittente radiotelevisiva austriaca ORF, che è entrata in possesso di una bozza inviata dalla presidenza del consiglio dei ministri europei ai vari delegati. Anche se gli attentati austriaci sono stati possibili grazie a una serie di errori dei servizi di intelligence austriaci, sembra che il pretesto sia buono per raccogliere consenso popolare.

Anche se quella che è trapelata è solo una bozza, il documento sarebbe ormai completo e pronto per essere adottato, a partire dal 19 novembre, dal gruppo di lavoro sulla cooperazione nel settore della sicurezza nazionale del Consiglio e il 25 novembre dovrebbe essere sottoposto al consiglio dei rappresentanti permanenti degli stati membri.

A questo punto la palla dovrebbe passare alla Commissione Europea per la creazione della bozza di una nuova direttiva, da approvare attraverso il consueto iter burocratico che richiede ovviamente l’approvazione da parte del Parlamento Europeo.

Con la sua proposta il Consiglio Europeo è dunque intenzionato a ottenere un sistema di crittografia reversibile che possa garantire la sicurezza di ogni stato membro. La bozza parla di autorità competenti per indicare chi potrà ottenere le chiavi di decrittazione, lasciando intendere che i servizi di intelligence avranno la possibilità di accedere alle chat di eventuali sospetti.

Sembra chiaro che se l’Unione Europea dovesse approvare una simile decisione ci saranno altri Paesi che seguiranno queste decisioni, creando non pochi problemi alle stesse piattaforme di messaggistica. Come dovrebbe comportarsi WhatsApp nel caso di chat che dovessero coinvolgere persone residenti in altri Paesi, dove la legislazione europea non ha valore?

In ogni caso la creazione di una backdoor aprirebbe inevitabilmente il fianco agli hacker che avrebbero vita facile nella ricerca di nuovi exploit da sfruttare. Vi terremo informati sull’evoluzione di una vicenda che si preannuncia complessa e di non facile attuazione.