Sono sempre di più i produttori, ma anche gli operatori telefonici, che riempiono gli smartphone di applicazioni il più delle volte inutili, o che non verranno mai utilizzate dai loro possessori. Frutto nella maggior parte dei casi di accordi commerciali, queste applicazioni, definite bloatware, potrebbero avere i giorni contati, almeno sui mercati europei.

Secondo quanto riporta il Financial Times infatti, l’Unione Europea sarebbe intenzionata a forzare la mano ai produttori di smartphone, obbligandoli a concedere agli utenti la possibilità di rimuovere le applicazioni non necessarie.

Attualmente le applicazioni preinstallate da operatori telefonici e produttori non possono essere rimosse, se non sbloccando i permessi di root o utilizzando soluzioni che prevedono il ricorso ad ADB, in entrambi i casi operazioni non alla portata di chiunque.

Entro la fine dell’anno dovrebbe essere approvato il Digital Service Act, destinato a limitare il dominio di alcuni colossi tecnologici di Internet con una serie di importanti restrizioni, il cui scopo principale dovrebbe essere quello di favorire la concorrenza.

Tra le misure inserite nel provvedimento ci sarebbe dunque anche quello che potrebbe finalmente liberare gli smartphone dal tanto odiato bloatware, che non sempre riguarda applicazioni sconosciute. In tempi recenti numerosi produttori hanno stretto accordi con Microsoft, Amazon e Facebook, solo per citare gli esempi più famosi, al fine di pre installare, senza possibilità di rimozione semplice, le loro applicazioni sui propri terminali.

Non ci resta che attendere gli sviluppi della situazione, da parte nostra non mancheranno gli aggiornamenti qualora l’Unione Europea decida di procedere come indicato.