Durante il Google I/O 2015 tenutosi la scorsa settimana Sundar Pichai, Senior Vice President di Google, ha parlato con The Verge, cercando di chiarire quali sono gli sforzi sostenuti da Google per cercare di raggiungere i propri obiettivi.

Tutto passa attraverso il “machine learning“, ovvero l’apprendimento automatico da parte dei software di controllo che caratterizzeranno i software di Big G. Pichai attualmente è coinvolto in Chrome, Android, Chrome OS, Search, Drive, Maps e molti altri prodotti.

Google intende migliorare la vita dei propri utenti attraverso un serie di servizi in grado di cambiare il mondo, e non c’è dubbio che finora Google abbia recitato un ruolo importante nell’evoluzione tecnologica. Pichai si rivela soddisfatto che l’ecosistema Google funzioni alla stessa maniera per tutti, sia che siate un fan sfegatato sia che usiate a malapena i servizi di Big G.

L’obiettivo di Google è di avere cinque miliardi di utenti, un giorno, e per farlo utilizza soluzioni come Android One, che rende economicamente sostenibili gli smartphone, Chrome OS che permette di accedere semplicemente a tutti i servizi di Big G e Project Loon per portare la connettività anche in luoghi remoti.

In questa ottica trova collocamento anche Project Fi, lanciato per ora solo negli Stati Uniti ma che dovrebbe raggiungere chiunque, almeno secondo le prospettive di Google. Interrogato sull’annuncio di Microsoft, che intende rendere semplice il passaggio di app da Android a Windows Phone, Pichai afferma che Google è un sistema aperto e chiunque può metterci mano e la cosa nuon può che rendere felice Google.

Pichai parla anche del mercato cinese, interessante per la sua unicità ma nel quale Google non può lavorare come vorrebbe a causa dell’embargo che pende su molti dei suoi servizi. Pichai conclude ribadendo l’importanza dei servizi di Google nel rendere tutti uguali in rete, con il contadino che potrà avere accesso alle stesse tecnologie del professore di Harvard e sfruttare allo stesso modo il lavoro di Google.

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