Android è sempre stato un sistema che absa la sua esperienza utente sulla presenza di tasti (fisici o virtuali) che compiono certe azioni come tornare indietro, tornare alla schermata principale, aprire menù, avviare ricerche e visualizzare le applicazioni recenti. Questo non è, però, l’unico modo possibile di impostare l’esperienza utente.

Una delle grandi mancanze in Android, secondo il mio parere, è sempre stata l’assenza di un sistema unificato di gesture. Tutto viene controllato tramite tasti, e questo approccio ha sia pregi che difetti. Il difetto maggiore è che bisogna sempre fare attenzione a dove si preme, perché pochi millimetri di scostamento possono fare una grande differenza. Un sistema basato su gesture, invece, è più libero da questo punto di vista, perché di solito le gesture coinvolgono i lati dello schermo e punti particolari, per cui non c’è bisogno di grande precisione.

Il mio sistema operativo mobile preferito è e rimane webOS, per via della sua completezza e nonostante i suoi difetti (che, ahimè, non sono pochi). Ho quindi cercato di capire se potessi riportare su Android una parte di ciò che rende l”esperienza utente su webOS fantastica: le gesture. Ho quindi trovato un modulo Xposed che permette di fare proprio quello che volevo: impostare delle gesture generali, valide in tutto il sistema, che replicassero il funzionamento di quelle presenti su webOS. L’ho accoppiato con Gravity Box, che mi permette di disattivare la barra di navigazione (sui dipositivi dove c’è, e nel mio caso si parla di un tablet). Se non sapete cosa siano, ecco una guida a Xposed e ai moduli principali.

La gesture più nota è quella che parte dal basso e va verso l’alto e mostra le applicazioni recenti. In realtà, su webOS serve a mostrare la pagina principale (un po’ come la home su Android) e a mostrare le carte, ovvero le applicazioni attive. Su Android non è possibile fare lo stesso, dunque mi sono accontentato di associare alla gesture “un-dito-verso-l’alto-dal-bordo-in-basso” l’equivalente del tasto “App recenti”.

A quel punto mi sono domandato: perché però accontentarsi? Ho quindi sfruttato a fondo il modulo Xposed e ho fatto sì da abolire anche i tasti “Indietro” e “Home”, sostituendoli con delle gesture. Se durante le prime ore di utilizzo non ero abituato e continuavo a cercare i tasti virtuali, già il giorno dopo esser passato alle gesture mi ero abituato perfettamente e, anzi, cercavo di utilizzare le stesse gesture anche su altri dispositivi – come il mio Acer Liquid S2, che avendo uno schermo da 6 pollici è a metà tra un telefono e un tablet e spesso mi viene da usarlo come quest’ultimo.

Ora riesco a gestire molto meglio le operazioni sul tablet: il fatto di utilizzare le gesture rende le operazioni più fluide e immediate e non mi costringe a sottostare al posizionamento preciso dei tasti software. Mi basta trascinare il dito verso l’alto per vedere le applicazioni in esecuzione, oppure trascinarlo verso l’interno dal bordo destro per tornare alla home.

Chiaramente un sistema basato sulle gesture non è per tutti: chi è da anni abituato a utilizzare un sistema come iOS, Android o Windows Phone farebbe indubbiamente fatica ad abituarsi ad un modello così differente. Tuttavia basta un minimo sforzo per adattarsi e trasformare radicalmente (in meglio) la propria esperienza d’uso di smartphone e tablet.

Si tratta, alla fine, di una piccolezza, ma di una piccolezza importante. Dopotutto il metodo di interazione coi dispositivi è quello che li rende più o meno facili da usare (Microsoft lo ha imparato a proprie spese con Windows 8), dunque avere a propria disposizione un dispositivo che può essere modificato a proprio piacimento per meglio riflettere le proprie inclinazioni è decisamente importante – e in questo senso Android è un esempio da imitare.

A questo punto mi chiedo: ci sarà mai un’evoluzione di Android che includa più gesture? La versione “M” di Android sarà più gesture-centrica oppure rimarrà come l’attuale? Credo che Android rimarrà com’è ora, ma questo significa anche che sarà possibile modificarlo a proprio piacimento esattamente come è possibile ora. E questo è un vantaggio che nessuna altra piattaforma offre.

Ho pubblicato sul forum una guida passo passo per replicare quello che ho fatto io e dare qualche spunto su come trasformare Android in un sistema basato su gesture. Provateci anche voi e fatemi sapere come è andata!

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