E’ notizia di oggi, il Congresso statunitense ha deciso di cancellare le norme per la privacy precedentemente varate dal governo Obama. Manca solo la firma del presidente Donald Trump, che si è però già espresso a favore. Una mossa che non farà certo piacere ai consumatori, che si sono già mossi in segno di protesta.

La normativa in questione, abolita con ben 215 voti a favore e 205 contrari, consisteva nell’obbligo imposto ai provider di ottenere il consenso degli utenti, prima di vendere i dati accumulati online alle agenzie pubblicitarie. Ora che queste restrizioni verranno meno, cronologia di ricerca, applicazioni utilizzate e altri tipi di dati potranno essere venduti da parte di Comcast, Verizon o AT&T (i principali operatori telefonici) agli inserzionisti pubblicitari, che potranno contare su target sempre più specifici per i loro annunci.

Naturalmente non sono mancate le proteste, soprattutto da parte dei deputati democratici e dalle associazioni a tutela dei consumatori, che temono in un controllo sempre più marcato del traffico internet. La Electronic Frontier Foundation (EFF), un’organizzazione internazionale rivolta alla tutela dei diritti digitali, ha avvertito che il rischio è quello di essere controllati in ogni azione della nostra vita quotidiana, mettendo a serio rischio la sicurezza informatica e i nostri dati sensibili. Ha inoltre aggiunto, tramite un comunicato, che “EFF continuerà la battaglia per ripristinare il nostro diritto alla privacy su tutti i fronti”, cosa che noi tutti ci auguriamo.

Naturalmente l’abolizione delle tutele per la privacy riguardano attualmente solo i cittadini USA, ma l’ipotesi che altri Stati possano adeguarsi e procedere su questa strada non è da sottovalutare. E se anche in Italia venissero abolite le norme che ci tutelano? E’ una domanda che è lecito porsi e non esitate a farci sapere la vostra opinione a riguardo nel box dei commenti.