Dopo aver recensito OPPO Reno13 Pro, è il momento del suo fratello minore: OPPO Reno13 5G. Uno smartphone che eredita quasi tutto ciò che di buono abbiamo visto sul modello Pro, ma con qualche compromesso mirato e, soprattutto, un prezzo molto più accessibile che rende alcune scelte hardware meno discutibili. Lo abbiamo provato a fondo e vi raccontiamo tutto nella nostra recensione completa, insieme ad alcune valutazioni legate al prezzo di vendita.

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Video recensione di OPPO Reno13 5G

Design e costruzione

OPPO Reno13 5G convince sin dal primo impatto: design curatissimo, profilo sottile e materiali premium. Misura 158 x 74 x 7,2 mm per un peso contenuto di 181 g. Lo smartphone appare immediatamente più compatto del Reno13 Pro (6,59” contro 6,83”), pur mantenendo un look elegante e moderno con vetro Gorilla Glass 7i sul fronte e un retro in vetro satinato, piacevole al tocco.

La cornice in alluminio aerospaziale aggiunge solidità e un senso di robustezza generale. Presente anche la certificazione IP68/IP69 che garantisce resistenza a polvere e acqua. Il modulo fotocamere, sebbene privo del teleobiettivo, mantiene il gioco di trasparenze e colori della variante Pro.

A rendere le dimensioni più contenute è il display in quanto si tratta di un AMOLED da 6,59”, con risoluzione Full HD+ (1272×2800 pixel), supporto HDR10+ e refresh rate a 120 Hz. Non è LTPO, quindi non adatta dinamicamente la frequenza di aggiornamento, ma è comunque un display di alta qualità, con luminosità di picco a 1200 nit, PWM Dimming a 3.840 Hz e cornici ultra-ridotte (screen-to-body ratio del 93,5%).

Molto buona la leggibilità all’aperto, buona la taratura dei colori e le impostazioni software consentono di personalizzare temperatura colore, bilanciamento e comfort visivo. Il display è affiancato da audio stereo (speaker + capsula auricolare), che garantisce un suono potente e bilanciato, seppur con bassi non particolarmente profondi.

Prestazioni e hardware

Il cuore del Reno13 5G è lo stesso del Pro: il MediaTek Dimensity 8350, chip a 4 nm con architettura octa-core. Se su uno smartphone da 800€ poteva sembrare sottotono, qui si comporta in modo più che adeguato: fluido, reattivo e in grado di gestire anche giochi complessi come Call of Duty Mobile o Warzone.

Completano il pacchetto 12 GB di RAM LPDDR5X e 256 GB di storage UFS 3.1. Il multitasking è impeccabile, le app si aprono rapidamente e non si notano lag. In più, il sistema di antenne a 360° garantisce ottima ricezione, con supporto a eSIM, dual SIM fisiche, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.4 e NFC.

Molto bene anche il sensore di impronte digitali sotto al display, di tipo ottico: veloce, preciso e affidabile. Il feedback aptico è piacevole, netto e non invadente.

Software e funzionalità smart

A bordo troviamo ColorOS 15, la stessa interfaccia già vista su OPPO Find X8 Pro e OnePlus 13. Si tratta di un sistema maturo, ricco di personalizzazioni estetiche e con integrazione di funzionalità AI: lettura vocale dei contenuti web, riepilogo delle pagine, miglioramenti fotografici (refocus, rimozione riflessi, AI Portrait) e condivisione smart dei file tramite O+ Connect.

La politica di aggiornamento è tra le migliori del mercato: 5 anni di aggiornamenti Android e 6 anni di patch di sicurezza. Nota negativa: presenza di bloatware al primo avvio, fortunatamente disinstallabile.

Potete dare un occhio al nostro video approfondimento sulle OxygenOS 15 per farvi un’idea della ColorOS 15 che è praticamente lo stesso software con un nome diverso:

Batteria e autonomia

Nonostante lo spessore ridotto, OPPO è riuscita a inserire una batteria da 5600 mAh, leggermente meno capiente rispetto ai 5800 mAh del modello Pro. L’autonomia resta comunque eccellente: 2 giorni pieni con uso moderato e oltre 6-7 ore di display attivo senza troppi problemi.

Presente la ricarica rapida cablata da 80W, che consente una ricarica completa in circa 50 minuti. Assente la ricarica wireless, così come sul modello Pro venduto in Italia.

Fotocamere: buono il principale, debole la ultrawide

Il modulo principale è lo stesso del Reno13 Pro: Sony LYT-600 da 50 MP con OIS, che si comporta bene in quasi ogni situazione di luce, offrendo scatti nitidi e con buon dettaglio. La selfie cam è anch’essa da 50 MP con autofocus: ottima per videochiamate e selfie dettagliati.

Dove il Reno13 5G taglia i costi è nel comparto fotografico avanzato: manca il teleobiettivo da 50 MP del Pro e la ultragrandangolare da 8 MP soffre di evidenti limiti, soprattutto ai bordi e in notturna, con perdita di dettaglio e impastamento. È presente un terzo sensore da 2 MP per la profondità, ma ha impatto trascurabile.

I video arrivano fino al 4K a 60 fps con la principale, mentre la ultrawide si ferma al 1080p a 30 fps, il giudizio anche in questo caso è simmetrico rispetto a quello sulle foto.

Prezzo e conclusioni

OPPO Reno13 5G è disponibile in Italia al prezzo di 549€ di listino, ma si trova già online a 419€. In questa fascia di prezzo, risulta molto più competitivo rispetto al Pro in quanto le rinunce sono tutto sommato accettabili: niente tele, niente ricarica wireless. Guadagna invece dimensioni più umane mentre le prestazioni sono più in linea con la fascia di prezzo.

È un medio gamma ben rifinito, equilibrato e affidabile, che offre la sensazione premium di un top ma sulla fascia media. Se riuscite a convivere con una ultrawide sottotono e un comparto foto meno versatile, è sicuramente una delle proposte più valide di questo inizio 2025, soprattutto se invece il design è un aspetto a cui date molta importanza.

Pro:

    • Design premium e compatto
    • Ottimo display e fluidità generale
    • Autonomia eccellente e ricarica rapida

Contro:

    • Ultrawide di bassa qualità
    • App preinstallate invadenti

Voto finale:

8.2