Abbiamo spesso criticato OnePlus in passato per via dei metodi di vendita poco pratici e per i difetti riscontrati dagli utenti sul OnePlus One, al momento l’unico smartphone prodotto dalla compagnia. Carl Pei, fondatore di OnePlus, ha voluto chiarire la situazione della propria azienda in una intervista.

Sostanzialmente l’intero progetto che va sotto il nome di OnePlus è da considerarsi, al momento, alla stregua di una startup, la quale non possiede i fondi necessari per produrre su larga scala e che tenta dunque di arrangiarsi vendendo pochi esemplari ad acquirenti sicuri. Gli introiti, d’altro canto, sono bassi (One viene venduto a 299 euro in versione da 64GB).

Il numero di esemplari spediti in tutto il mondo supera attualmente quota 500.000 e la previsione per fine anno è di spedire 1 milione di dispositivi. Per fare un confronto, OnePlus aveva previsto di vendere al massimo 100.000 One.

Per quanto concerne i difetti tecnici Pei ha riferito che la sua azienda è costretta ad impiegare 90 giorni per poter apportare delle modifiche al display. Insomma, la morale della favola per ora è questa: OnePlus non è una grande azienda ma punta a crescere e gli errori commessi finora sono “sbagli di gioventù”. Voi cosa ne pensate?

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