Spesso al centro delle vicende mediatiche, la questione privacy continua a trovare interesse da parte degli utenti che, sempre più circondati da gadget con le orecchie e servizi potenzialmente pericolosi, sono sempre più attenti alla questione.

In uno scenario del genere si delinea una situazione che stavolta riguarda Skype e soprattutto Microsoft che secondo recenti analisi non avrebbe garantito il giusto livello di sicurezza ai propri dipendenti.

Il caso arriva dal Guardian che accoglie la testimonianza di un ex dipendente di Microsoft che parla delle falle nella sicurezza di Cortana e di un programma di Skype dedicato alla trascrizione e traduzione delle registrazioni audio.

In sostanza, quest’ultimo avrebbe avuto la possibilità di rivedere migliaia di registrazioni potenzialmente sensibili degli altri dipendenti direttamente sul suo laptopt personale. Provenienti da alcune telefonate Skype, da conversazioni con Cortana e da registrazioni attivate involontariamente, tutti i dati in questione dei lavoratori Microsoft sarebbero stati accessibili tramite l’app web che Microsoft stessa ha indicato loro.

Così, una volta tornato a Pechino, con un contratto di lavoro a distanza, quest’ultimo ha avuto la possibilità di rivedere tutto ciò dal laptop di casa, semplicemente accedendo con le proprie credenziali. “Ho ascoltato conversazioni di ogni genere, compresa quella che sarebbe potuta essere una violenza domestica” ha dichiarato l’ex dipendente.

Falle nella sicurezza e assenza di garanzie per la privacy per i lavoratori e gli utenti è quello che emerge dalle sue parole, con Microsoft che dichiara di aver già provveduto a implementare delle misure appropriate per trascrivere le registrazioni audio in luoghi sicuri, già attivi in alcuni Paesi dichiarando il suo impegno nell’adottare disposizioni per offrire maggior sicurezza.