21, una Startup nel settore tecnologico-economico, ha di recente presentato un’idea piuttosto innovativa che potrebbe fruttare diversi quattrini ai produttori di smartphone. Si tratta di un chip dalle dimensioni molto contenute, installabile su qualsiasi dispositivo e dotato di un processore a sé stante, in grado di elaborare calcoli per la rete Peer To Peer di Bitcoin. Grazie a queste funzionalità, i produttori che scelgono di installare il chip all’interno dei propri dispositivi potrebbero ricavare una piccola percentuale di Bitcoins da questa enorme rete composta di migliaia di elaboratori, il che potrebbe ammortizzare i costi di produzione e ridurre, di conseguenza, i prezzi degli stessi smartphone.

Se dal lato positivo c’è che questo strumento potrebbe rendere più accessibili smartphone e tablet, specie in alcuni mercati oggi molto poveri, taluni potrebbero preoccuparsi della conseguente ridotta autonomia della batteria. La Startup interviene nella sua intervista a Medium, dove spiega che Bitsharecosì è stato soprannominato il chipsfrutterebbe le proprie potenzialità di calcolatore solo qualora il dispositivo risulti collegato all’alimentazione elettrica.

Sarà molto interessante analizzare gli sviluppi di tale tecnologia, che se sfruttata a dovere potrà incrementare le vendite di smartphone nei Paesi sottosviluppati, grazie ad un abbattimento dei costi dei dispositivi di fasce basse e medio-basse. E voi, sareste disposti ad ospitare nel vostro smartphone un chip in grado di generare una piccola rete di Bitcoins, in cambio di un prezzo più economico? Condividete con noi le vostre opinioni, commentando l’articolo!

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