A prima vista sembra identico al modello precedente, ma basta poco per accorgersi che Samsung ha ritoccato ogni dettaglio che contava davvero su questo Galazy Z Flip7: nuovo display esterno più funzionale, cerniera migliorata, un Exynos finalmente convincente e un software che comincia a sfruttare davvero il potenziale del formato pieghevole.

Il Flip7 non ha più bisogno di gimmick per farsi notare. È uno di quegli smartphone che vanno capiti usandoli, giorno dopo giorno. E proprio lì, nel quotidiano, riesce a dimostrare quanto sia maturata l’idea di pieghevole compatto.

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Video recensione di Samsung Galaxy Z Flip7

Lo avete chiesto ed è arrivato: ora il display esterno di Flip7 è fuori di testa

samsung galaxy z flip 7 display esterno

Il Samsung Galaxy Z Flip7 cambia subito le carte in tavola, basta accenderlo: il nuovo display esterno da 4,1 pollici Super AMOLED, ora LTPO a 120 Hz, cattura l’attenzione con un’estetica praticamente borderless. Un piccolo pannello che sembra diventato grande, anche grazie alla nuova proporzione più allungata e usabile. I messaggi, i widget, le app: tutto si gestisce meglio, tutto ha più senso.

A dare ulteriore libertà ci pensa Good Lock, con il suo modulo ufficiale di Samsung che consente di avviare qualunque app sul display esterno. Non è un trucco, non è un compromesso. Funziona per davvero: Telegram, Google Maps, Amazon, Instagram, persino YouTube. C’è anche una piccola funzione per regolare l’interfaccia in modo che le fotocamere non coprano elementi sensibili, e da lì in poi il Flip diventa uno strumento di produttività inaspettato, da usare anche chiuso.

Poi c’è lei, la cerniera. Tutta nuova, e si sente. L’apertura è più fluida, la chiusura più piena. C’è più solidità, più fiducia meccanica. La certificazione resta IP48, che vuol dire protezione contro polvere e spruzzi d’acqua. Ma è nell’insieme dei dettagli che questo Flip7 mostra un salto qualitativo vero.

La pellicola interna è migliorata, ora priva del foro per la selfie cam, così non raccoglie più la polvere negli angoli. La piega c’è ancora, ma si nota meno, si sente appena. È tutto più pulito, più curato, più coerente. Difficile da spiegare, ma basta tornare indietro al modello precedente per capire subito quanto sia cambiato. L’unica nota che potrebbe far storcere il naso ai più attenti è il contorno grigio delle fotocamere posteriori, ora meno integrato con la scocca. Dettagli, certo. Ma in un prodotto così identitario, il dettaglio è tutto.

samsung galaxy z flip 7 display interno

Una volta aperto, il Flip7 si trasforma in uno smartphone tradizionale, e forse per la prima volta anche nel form factor: il display interno è un Dynamic AMOLED 2X da 6,9 pollici, LTPO fino a 120 Hz, con risoluzione 2520×1080. Qui Samsung ha lavorato sui bordi, più armoniosi, e la piega centrale è visibile solo in certe angolazioni. Ma è soprattutto la qualità del pannello a convincere: luminosissimo sotto il sole, ma anche delicatissimo in notturna, quando la luminosità si regola al minimo per non disturbare la lettura a letto o in ambienti bui.

A chiudere il cerchio, l’audio stereo: forte, nitido, sorprendentemente spaziale per un device così sottile. In certe situazioni lo si apprezza ancora di più usandolo piegato, magari con un video in sottofondo, oppure chiuso, in tasca, mentre riproduce musica. È una forma diversa di utilizzo, eppure naturale. Segno che, stavolta, l’esperienza pieghevole è davvero matura.

La sorpresa è l’Exynos 2500 ma fermi tutti, è davvero un SOC interessante

samsung galaxy z flip 7 prestazioni

Sotto la scocca del Galaxy Z Flip7 si nasconde il vero cambiamento: il ritorno dell’Exynos. E questa volta, niente pregiudizi, il nuovo Exynos 2500 ha finalmente convinto, ed è probabilmente il miglior chip prodotto da Samsung negli ultimi anni.

Costruito con un processo produttivo a 3 nanometri GAA (Gate-All-Around), questo SoC porta vantaggi concreti su più fronti. La struttura GAA, rispetto alla tradizionale FinFET, consente di realizzare transistor più compatti ed efficienti, avvolti completamente dal gate. In termini pratici, significa più prestazioni a parità di consumo, temperature più contenute e maggiore autonomia in uno spazio interno estremamente ridotto. Ecco perché, nonostante il form factor pieghevole, il Flip7 riesce a mantenere prestazioni elevate senza scaldare troppo.

La CPU è un deca-core con configurazione 1+7+2 basata sulle architetture ARM più recenti (Cortex-X925, Cortex-A720 e Cortex-A520), con miglioramenti netti in termini di fluidità, multitasking e gestione dei carichi intensi. Ma il cuore grafico è altrettanto interessante: la GPU Xclipse 950, sviluppata in collaborazione con AMD, si basa su architettura RDNA 3 ed è in grado di gestire persino ray tracing hardware nei giochi compatibili.

Nei benchmark sintetici, l’Exynos 2500 si posiziona sotto allo Snapdragon 8 Elite, ma sopra al precedente Snapdragon 8 Gen 3 del Flip6. In pratica, siamo più che coperti in quanto a potenza bruta, ma il vero punto di forza è l’efficienza. Nell’uso quotidiano, lo smartphone resta veloce e reattivo, e anche dopo sessioni intense di fotocamera o modalità Samsung DeX, le temperature restano in un range accettabile.

Un altro aspetto da sottolineare è il modem 5G integrato: Samsung ha aggiornato la piattaforma radio e durante i test non si sono verificati problemi di ricezione, di velocità o di stabilità, nemmeno in contesti complessi. Supporta il 5G SA/NSA, è compatibile con Wi-Fi 7 e Bluetooth 5.4, e ha anche funzionalità NTN (connettività non terrestre via satellite), che lo rendono futuribile per scenari avanzati.

Insomma, dopo anni di incertezze, l’Exynos è tornato, e questa volta sembra davvero pronto a restare. Soprattutto su un pieghevole, dove tenuta termica, compattezza ed efficienza contano molto più del frame rate nei giochi.

La nuova One UI 8 basata su Android 16 è una delle implementazioni più riuscite dell’interfaccia Samsung degli ultimi anni: coerente, rifinita, fluida, con una forte attenzione alla continuità d’uso tra display esterno e interno. Cambiare schermo non interrompe l’esperienza, ma la estende, e le animazioni finalmente hanno quella fluidità che ci si aspetta da un flagship.

La Galaxy AI è la marcia in più

samsung galaxy z flip 7 galaxy ai

Un ruolo centrale è giocato dalla Galaxy AI, che ora è ovunque: integrata nella tastiera, nelle app di sistema, nei menu contestuali.
Le funzioni disponibili sono tante e ben integrate:

  • Traduzioni in tempo reale durante chiamate e chat

  • Riassunti automatici di articoli, note e messaggi

  • Assistente alla scrittura, che riformula testi in base al tono desiderato

  • Disegno generativo, per creare elementi grafici partendo da uno schizzo

  • Strumenti avanzati di editing fotografico, che sfruttano l’AI per rimuovere soggetti, ricostruire sfondi e migliorare i dettagli

Ma la vera novità è il supporto a Samsung DeX: per la prima volta su un Flip, si può collegare lo smartphone a un monitor o TV e usarlo in modalità desktop. Il risultato? Un mini PC portatile, compatto quanto il Flip stesso, perfetto per gestire email, file, documenti e anche un po’ di multitasking più serio.

Samsung conferma ancora una volta il suo impegno nel tempo: 7 anni di aggiornamenti software garantiti, sia per il sistema operativo che per le patch di sicurezza. Un supporto degno dei migliori top di gamma, che fa la differenza nel lungo periodo.

L’autonomia che non ti aspetti da un Flip

samsung galaxy z flip 7

Chiudiamo con uno degli aspetti che più ha sorpreso durante la prova: l’autonomia. La batteria del Samsung Galaxy Z Flip7 è stata finalmente maggiorata a 4300 mAh, un passo avanti rispetto ai 4000 mAh del Flip6. Ma la vera differenza la fa l’abbinamento con il nuovo Exynos 2500, costruito con processo a 3 nm GAA, che si dimostra estremamente efficiente anche nei cicli d’uso reali.

Nelle giornate più leggere si arriva anche a sera con un buon margine, ma anche sotto stress il Flip7 porta sempre a fine giornata, a patto di non forzare condizioni limite. In media si riescono a ottenere 5 ore e mezza, anche 6 ore di schermo acceso, un risultato che su un pieghevole è tutto fuorché banale. Chiaramente, come sempre, tutto dipende dalle abitudini personali, ma la costanza è il dato più interessante: il Flip7 non ha mai mostrato cedimenti, neanche in giornate piene tra fotocamera, social, musica e navigazione GPS.

C’è però ancora una nota stonata: la ricarica resta ferma a 25W. Nel 2025 è difficile considerarla “rapida” in senso assoluto, soprattutto a confronto con i concorrenti diretti. Samsung ha puntato tutto su efficienza e ottimizzazione, e il risultato c’è, ma una ricarica più veloce sarebbe stata quella ciliegina che oggi ancora manca all’appello.

Manca una fotocamera zoom ma la versatilità del Flip ci mette una pezza

samsung galaxy z flip 7 fotocamera

Le specifiche sono le stesse del Flip6: sensore principale da 50 MP, ultra-wide da 12 MP e selfie cam da 10 MP integrata nel display interno. Tuttavia, l’introduzione del nuovo ISP AI-based dell’Exynos 2500 cambia la resa finale, soprattutto nelle situazioni più critiche. Grazie al nuovo processore d’immagine, le foto appaiono più pulite, con meno rumore digitale, colori più stabili e un livello di dettaglio superiore anche quando la luce non è ideale. Il miglioramento non è drastico, ma è concreto: di giorno i risultati sono eccellenti, con ottimo bilanciamento del bianco e tempi di scatto rapidi.

Di notte, invece, emerge qualche limite: la fotocamera principale regge bene, ma l’ultra-grandangolare è quella più debole, sia per rumore che per nitidezza. Lo stesso discorso vale anche per i video, dove il 4K resta valido, ma con una certa disomogeneità tra i sensori. Manca ancora una fotocamera zoom dedicata, e dopo diverse generazioni, l’assenza comincia a farsi sentire. Il 2x digitale è buono per social e uso quotidiano, ma appena si supera quel limite la qualità cala rapidamente. Su un pieghevole così maturo, l’aggiunta di un teleobiettivo sarebbe stata più che gradita.

C’è però un aspetto in cui il Flip7 continua a brillare, ed è l’esperienza d’uso fotografica: la Flex Mode e il display esterno cambiano il modo in cui si scatta. Basta aprire il telefono a 90 gradi, appoggiarlo ovunque e ottenere stabilità senza treppiedi, oppure usare il pannellino esterno come monitor per i selfie con le camere posteriori, ottenendo scatti di qualità superiore. È un vantaggio unico nel suo genere, che continua a fare la differenza soprattutto per chi crea contenuti o ha bisogno di flessibilità in mobilità.

Samsung Galaxy Z Flip 7: il prezzo alto non esiste, lo si prende a molto meno

samsung galaxy z flip 7 prezzo

Il listino ufficiale è di 1279 euro, e sì, è alto. Ma anche poco realistico. Tra valutazioni dell’usato, promozioni di lancio, codici sconto e trade-in doppio, il Galaxy Z Flip7 si può acquistare a una cifra decisamente più bassa. Come sempre, vi invitiamo ad iscrivervi al canale Telegram delle offerte, dove monitorare in tempo reale le occasioni migliori.

Anche quest’anno, Samsung ha scelto la via della continuità evolutiva, e ha fatto bene. Il Flip7 non è uno stravolgimento, ma un affinamento continuo di una formula che funziona. Ha già una forte identità, uno stile unico che si adatta in modo diverso a ogni persona. E soprattutto, sta risolvendo progressivamente tutti quei piccoli difetti che nelle prime generazioni erano più evidenti.

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Resta il pieghevole compatto di riferimento, e con l’arrivo di Gemini Live sul display esterno, è diventato anche più smart, più utile, più creativo. Altro che Rabbit R1: qui c’è uno smartphone vero, che chiuso diventa un quadratino intelligente, pronto ad aiutare, informare, rispondere.

Vale la pena passare dal Flip6? Sì, soprattutto approfittando delle supervalutazioni. E per chi arriva da un modello più vecchio, il salto è ancora più marcato, sia in termini di esperienza che di maturità del progetto. Il Galaxy Z Flip7 non cerca più di stupire con effetti speciali. Ma convince, convince sul serio. E forse, oggi, è proprio questo che serve.