Il futuro non si preannuncia affatto roseo per ZTE: il nuovo ban annunciato oggi dagli USA per la violazione di precedenti sanzioni da parte del produttore potrebbe significare che non ci sarà un Axon 8.

Due anni fa, nel 2016, ZTE era stata accusata di aver eluso alcune sanzioni degli Stati Uniti relative all’Iran. Sebbene infatti ZTE abbia sede in Cina, a quei tempi stava vendendo tecnologia proveniente dagli Stati Uniti in Iran attraverso una serie di società di comodo. Lo US Department of Commerce minacciò ZTE di porre fine ai rapporti con tutti i suoi fornitori provenienti dagli Stati Uniti, rischio che il produttore asiatico era riuscito a scongiurare attraverso il pagamento di circa un miliardo di dollari in multe.

Nella giornata di oggi lo stesso Department of Commerce degli Stati Uniti ha annunciato che a tutte le società americane è adesso fatto divieto di vendere componentistica a ZTE, a causa della violazione da parte del produttore cinese dei termini delle precedenti sanzioni. Nello specifico, ZTE aveva concordato di licenziare 4 senior employees e di adottare provvedimenti disciplinari nei confronti di altri 35. Lo scorso mese di marzo, la stessa ZTE aveva riconosciuto non solo di non aver adottato i suddetti provvedimenti disciplinari, ma anche di non aver ridotto i bonus degli altri 35 dipendenti coinvolti.

Il nuovo ban sarà in vigore per i prossimi 7 anni e senza dubbio creerà diversi grattacapi al produttore cinese. Innanzitutto Qualcomm è statunitense, ciò vuol dire che gli smartphone ZTE non potranno far uso di processori Snapdragon. In altre parole, se ZTE non deciderà di passare a MediaTek, la sua attività potrebbe subire una pesante battuta d’arresto e potrebbe non esserci alcun successore dell’apprezzato Axon 7.

ZTE avrà ancora la possibilità di commercializzare i propri smartphone negli USA, almeno per il momento. Se siete curiosi di leggere l’annuncio dell’US Department of Commerce, lo trovate a questo link.