Xiaomi si è fatta un nome principalmente per il suo rapporto qualità prezzo e in particolare per alcuni modelli di smartphone economici, ma ora vuole dare una sterzata alle cose, soprattutto in India. Intanto c’è un piccolo segnale del possibile ampliamento di XiaoAI.

Per levarsi di dosso la sua reputazione di produttore di dispositivi low-cost, Xiaomi vuole lanciare in India una serie di nuovi smartphone dal prezzo più alto, come ha già iniziato a fare con Redmi K20 e K20 Pro (disponibili anche in Europa con il nome di Xiaomi Mi 9T e Mi 9T Pro).

Ci stiamo muovendo verso l’alto nell’intera curva ASP (prezzo medio di vendita, NdR)”, ha dichiarato Muralikrishnan B, Chief Operating Officer presso Xiaomi India; in particolare il produttore vuole puntare su un maggior numero di dispositivi di fascia alta, definita nel Paese come quella da circa 30.000 rupie (poco meno di 400 euro). Il COO di Xiaomi ha inoltre dichiarato a Reuters di voler aumentare il numero di negozi fisici in India: il target è di salire da 6.000 a 10.000 punti vendita entro la metà del 2020.

Se ricordate, lo scorso marzo Lei Jun, CEO e co-fondatore di Xiaomi, aveva fatto dichiarazioni simili, lasciando intendere una crescita nei prezzi dei prossimi modelli. Questo non significa che non saranno più commercializzati smartphone economici, ma che Xiaomi potrebbe voler fare quello step in più che gli permetterebbe di salire ulteriormente in qualità.

Nel frattempo, sembra che l’esperto di riconoscimento vocale e IA Daniel Povey stia per unirsi a Xiaomi a Pechino. In base a quanto dichiarato, potrebbe partire per la Cina entro la fine dell’anno, reclutando un piccolo team per lavorare sulla prossima generazione del progetto PyTorch Kaldi.

Si tratterà di un segnale per quanto riguarda il possibile ampliamento dell’assistente smart XiaoAI a livello globale? Presto per dirlo, ma probabilmente ritorneremo sull’argomento.

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