Essendo passato quasi un anno dal rilascio dell’amato POCOPHONE F1, il recente lancio di Redmi K20 Pro fa pensare a questo smartphone come ad un suo successore: specifiche tecniche di alto rilievo ad un prezzo davvero allettante… che però è di un terzo superiore per K20 Pro in India. A cosa è dovuta quest’ampia differenza? Eccovi di seguito il tweet in cui Xiaomi India ha allegato una lettera destinata ai “fan” in cui spiega la discrepanza.

Il direttore Manu Kumar Jain definisce Redmi K20 Pro un “vero flagship” (facciamo un minuto di silenzio per POCOPHONE F1) grazie al suo schermo AMOLED, ai materiali pregiati, alla fotocamera frontale a scorrimento e alla configurazione tripla sul retro ed infine al lettore di impronte digitali sotto lo schermo. Nonostante la tecnologia sia avanzata in quasi un anno, il prezzo di tutto ciò non è ancora calato a sufficienza da rendere K20 Pro tanto economico quanto il predecessore. A quanto sembra poi persino un componente incrementale come il SoC è più costoso e non solo nel caso dello Snapdragon 855 ma anche in quello del 730 del modello standard.

Un’altra differenza è che contrariamente al mercato cinese dove K20 Pro parte da 64 GB di spazio di archiviazione, in quello indiano lo smartphone viene venduto con un minimo di 128 GB, fatto che porta i circa 334 euro del modello base cinese ai circa 360 di quello indiano. Le ultime spese aggiuntive citate Jain sono la maggior quantità di parti importate e l’investimento che Xiaomi ha dovuto eseguire per aggiornare l’impianto di produzione dello smartphone.

Parafrasando Jean, meglio di così non si poteva fare dato che l’azienda non può certo andare in perdita nell’inseguire il prezzo più basso possibile e con la serie K20 Xiaomi ha un profitto persino inferiore al 5%.

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