Redmi K20 e K20 Pro, i nuovi e attesissimi smartphone di riferimento del sub-brand nato da una costola di Xiaomi, sono stati presentati ieri lasciando tutti a bocca aperta ed ora, ad appena un giorno dall’annuncio, il modello premium può già vantare Android Q in versione Beta e, insieme a K20 “standard”, si appresta a varcare i confini cinesi con nomi diversi.

Redmi K20 Pro subito nell’Android Q Beta Program

Presentato ufficialmente ieri in Cina in compagnia del fratellastro K20, del nuovo entry level Redmi 7A e del primo notebook del nuovo brand RedmiBook 14, K20 Pro si va ad aggiungere a Mi MIX 3 5G e Mi 9, diventando così il terzo smartphone “made in Xiaomi” a far parte del Beta Program di Android Q.

Gli utenti che in Cina avessero la fortuna di avere già tra le mani il nuovissimo Redmi K20 Pro, non dovrebbero far altro che recarsi a questo link per scaricare la versione Beta di Android Q per il device, da installare poi via fastboot (dopo aver effettuato un backup di tutti i propri dati). In ogni caso, sebbene la curiosità di provare fin da subito la nuova major release del robottino verde sia comprensibile, la versione Beta non è esente da bug e potrebbe non rappresentare la scelta ideale per coloro che utilizzino quotidianamente lo smartphone.

Peraltro Redmi ha già provveduto a confermare ufficialmente che per il momento numerose funzioni di Android Q non sono ancora supportate dalla build resa disponibile per il suo primo flagship K20 Pro, a partire dal sensore di impronte digitali integrato sotto al display. Gli utenti smaniosi di provare questa prima Beta dovranno inoltre fare i conti con la momentanea impossibilità di switchare da un utente all’altro sul device e con il mancato riconoscimento di alcune tastiere Bluetooth. Un altro bug segnalato riguarda le Impostazioni: l’applicazione relativa crasha ogni volta che l’utente prova ad accedere alla sezione “App & Notifications”. In alcuni casi poi i video scaricati tramite Google Drive potrebbero non mostrare la durata degli stessi nella galleria. Per lasciare il programma Beta e tornare alla versione stabile del software è necessario procedere via fastboot come per l’installazione.

Quest’anno il Beta Program di Android Q ha accolto numerosi smartphone: ai Google Pixel delle tre generazioni, a partire dalla Beta 3 si sono aggiunti ben sedici modelli, tra cui Xiaomi Mi 9, Mi MIX 3 5G, ASUS ZenFone 5Z, Essential Phone PH-1, LG G8 ThinQ, OnePlus 6 e 6T e Sony Xperia XZ3. Adesso Redmi K20 Pro si è aggiunto al già lungo elenco, anche se probabilmente conviene aspettare qualche build più stabile e con meno bug prima di correre ad iscriversi al programma Beta.

Cambio di nome in vista in Europa: Xiaomi Mi 9T e Xiaomi Mi 9T Pro

La presentazione di Redmi K20 e K20 Pro in Cina, viste le schede tecniche complete, il design tutt’altro che anonimo e soprattutto i prezzi di listino particolarmente allettanti, ha naturalmente acceso la curiosità di tantissimi utenti anche in Europa.

Già nei giorni scorsi ci si era iniziati a chiedere se da noi sarebbero stati commercializzati entrambi i modelli e a quali condizioni. A quanto pare la risposta è affermativa: tutti e due gli smartphone dovrebbero arrivare anche qui da noi ma, come si era già vociferato nei giorni scorsi, dovrebbero farlo sotto un brand diverso e con altri nomi: in Europa Redmi K20 e K20 Pro dovrebbero diventare Xiaomi Mi 9T e Mi 9T Pro. Dopo le prime voci riguardanti la Polonia, sono arrivate nuove conferme in questa direzione anche per il mercato russo, dove dovrebbero arrivare già a giugno.

A quanto pare, Xiaomi ha intenzione di sfruttare il marchio Redmi in Europa soltanto per gli smarthone low cost e per quelli di fascia media, associando invece al proprio nome tutti quelli premium. Una scelta sensata che dovrebbe riflettersi anche sui prezzi di listino, che per Mi 9T Pro e Mi 9T dovrebbero essere rispettivamente uguali a quelli degli attuali Mi 9 e Mi 9 SE.