Niente è per sempre, eppure quanto spesso abbiamo visto offerte telefoniche pubblicizzate in maniera spudorata come se fossero valide “per sempre”, salvo essere rimodulate a discrezione degli operatori. Secondo AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,

Ecco dunque spiegata la sanzione da 600.000 euro comminata a Wind Tre che tra il 2013 e il 2017 ha decisamente abbondato nell’uso della locuzione “per sempre”. Il procedimento dell’Antitrust è relativo alla sola offerta ALL-IN Small, che nel 2014 ha visto la rimodulazione per un numero di utenti compreso tra 100.000 e 300.000. Anche se Wind Tre afferma di essere già stata sanzionata da AGCOM, secondo AGCM il procedimento prende in considerazione la pubblicità ingannevole.

Multa inferiore, per alte motivazioni, per Tiscali, condannata a pagare 300.000 euro per pratica commerciale scorretta, per le espressioni utilizzate per pubblicizzare la propria offerta UltraFibra. Secondo l’Antitrust non sono state fornite avvertenze sufficienti sulla qualità prestazionale, e l’utente non veniva invitato esplicitamente a verificare l’esistenza di limiti geografici.

Mancava inoltre un’avvertenza per verificare la disponibilità del servizio UltraFibra nel proprio territorio, senza che fosse presente uno strumento in grado di mostrare l’effettiva copertura. Tiscali è stata dunque accusata di violazione degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo e condannata al pagamento della sanzione.