Da qualche tempo una nuova minaccia informatica aleggia sulla quasi totalità dei dispositivi dotati di sistema operativo. La scoperta avviene ad opera di un gruppo di ricercatori facenti capo a tre università. Gruppo che ieri ha fatto la quadra sulla situazione:

RAMpage rompe la batteria posta tra il sistema operativo e le applicazioni installate. In genere a queste ultime non è concesso leggere i dati appartenenti ad altre applicazioni, ma un malware, ed il caso di RAMpage, può creare un exploit sulla RAM per ottenere i permessi di amministrazione e acquisire le informazioni custodite nel dispositivo.

Chiaro e raggelante. Perché RAMpage, come suggerisce il nome, sfrutta la memoria RAM dei dispositivi e sostanzialmente può vivere in qualsiasi blocco post 2012: che sia LPDDR2, 3 o 4, per il malware fa lo stesso.

“RAMpage può accedere a qualsiasi tipologia di informazione: chiavi d’accesso conservate in un gestore di password o nel browser, foto, mail, chat e anche documenti, magari lavorativi”, aggiunge il team di ricercatori.

Il malware per adesso ha concentrato i suoi attacchi su Android ma, spiegano, può attaccare qualunque dispositivo iOS o desktop che disponga di una memoria RAM di tipo LPDDR2 e superiori. L’allarme è scattato da troppo poco tempo, quindi una soluzione non esiste ancora. Tuttavia sia Google che i produttori sono al lavoro per mettere in sicurezza al più presto i gadget coinvolti.

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