La tecnologia, nel nostro caso smartphone e tablet, risulta oggettivamente utile nella nostra vita, anche se il parere di un appassionato non può essere del tutto oggettivo; di certo, però, la tecnologia nasconde un lato pericoloso, sopratutto per gli utenti meno esperti, che nel mondo degli smartphone spesso coincide con una parola: malware.

I ricercatori di Wandera hanno scoperto un nuovo malware Android chiamato “RedDrop“, il quale – in linea con molti altri malware in circolazione – punta a catturare le informazioni degli utenti caduti nella sua rete; RedDrop, però, non blocca subito l’accesso ai dati per i malcapitati, ma accumula i dati cercando di non farsi scoprire. I dati, soprattutto quelli sensibili, vengono accumulati in servizi cloud accessibili agli autori dell’attacco, che solo in un secondo momento, certi di avere in mano qualcosa di “prezioso” per la vittima, richiedono un riscatto.

Non solo, perché RedDrop è in grado di attivare il microfono e registrare le nostre conversazioni, ad esempio, oppure tradurre ogni tap all’interno dell’applicazione malevola che lo nasconde come comando ad inviare un SMS a servizi a pagamento, nascondendo poi le prove di quanto accaduto. Secondo i ricercatori, RedDrop rappresenta uno dei malware più sofisticati tra quelli con un’ampia distribuzione.

Come al solito vale sempre il consiglio di non installare applicazioni da fonti sconosciute e da store di terze parti, oltre ovviamente a controllare i permessi richiesti dalle applicazioni che andate ad installare.

Altra interessante ricerca presentata nel panorama della sicurezza da mobile è quella di Avast, diffusa durante il MWC 2018; quelli di Avast hanno infatti indagato la possibilità che gli utenti hanno di farsi ingannare da false app bancarie quando si connettono ai loro conti utilizzando dispositivi mobili, e i risultati sono estremamente preoccupanti: circa il 36% degli utenti non sarebbe infatti in grado di riconoscere l’interfaccia di un’applicazione bancaria falsa da quella vera.

Su oltre 40000 persone utilizzate come campione (il 43% delle quali utilizza un’applicazione per il proprio conto bancario), circa il 58% avrebbe riconosciuto l’applicazione vera e sicura come falsa.

Che ne pensate di questi dati? Quali mosse mettete in atto per salvaguardare la vostra sicurezza nel mondo tecnologico?