Un’organizzazione specializzata nella sperimentazione di prodotti antivirus ha reso noto con un report pubblicato questa settimana che circa due terzi di tutte le app antivirus Android non funzionano come pubblicizzato.

Il report, pubblicato dalla società austriaca di test antivirus AV-Comparatives, è il risultato di un estenuante processo di test che ha avuto luogo nel gennaio di quest’anno e durante il quale lo staff dell’organizzazione ha esaminato 250 app antivirus Android disponibili sul Google Play Store.

I risultati del report sono assurdi: le app antivirus si rilevano come malware e mettono in risalto l’attuale situazione del settore antivirus Android, ove i veri fornitori di sicurezza informatica sarebbero davvero pochi.

Delle 250 app testate, soltanto 80 hanno rilevato oltre il 30% del malware che hanno incontrato durante i singoli test, peraltro nemmeno particolarmente complicati (i ricercatori hanno installato l’antivirus e quindi automatizzato il dispositivo per aprire un browser, scaricare un’app dannosa e installarla).

I test sono stati ripetuti 2.000 volte per ogni app, con 2.000 dei più comuni ceppi di malware Android rilevati l’anno scorso e che pertanto tutte le app antivirus avrebbero dovuto avere già indicizzato.

Lo staff di AV-Comparatives ha affermato che molte app antivirus non eseguivano effettivamente la scansione delle app che l’utente stava scaricando o installando, limitandosi ad utilizzare un approccio black list, ossia la consultazione dei nomi dei pacchetti: in sostanza, alcune app antivirus contrassegnerebbero qualsiasi applicazione installata sul telefono come dannosa, per impostazione predefinita, se il nome del pacchetto non è incluso nella sua lista bianca.

Ciò significa che 170 delle 250 applicazioni antivirus Android che non hanno superato i test di rilevamento sono, a tutti gli effetti, una finzione e in gran parte sembrano essere state sviluppate da programmatori dilettanti o da produttori di software che non sono focalizzati sulla sicurezza.

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