L’adozione della cosiddetta Eurotariffa 2016 avrebbe dovuto comportare una diminuzione per i costi di roaming in Europa, ma in Italia le cose non sono andate come previsto: TIM – e in parte Wind – si è adeguata in maniera “creativa”, attivando in automatico la tariffa Europa Daily Basic (vedi Fonte).
I dubbi sulla liceità della condotta di TIM sono legittimi: l’attivazione della tariffa per il roaming europeo è automatica e gli utenti né ricevono informazioni dettagliate in merito né possono disattivarla per aderire ad una tariffa base per il roaming (NdR, potete provarci, chiamando l’assistenza). Di certo la questione ha generato malcontento tra gli utenti TIM e non escludiamo che la condotta dell’operatore possa essere al vaglio dell’Antitrust, in particolare l’AGCOM.
Una conferma indiretta potrebbe venire dalla Commissione europea, in particolare dalla lettera mandata da Wolf-dietrich Grussman, responsabile della DG Connect, a diversi utenti TIM che hanno contattato i rappresentati europei per la questione. Anche se riconosce “la possibilità di offrire ai clienti […] un certo volume di consumo di servizi in roaming regolamentati”, Grussman precisa che la condotta degli operatori deve rispettare i limiti imposti dalla Commissione:
[Non è possibile] applicare tali tariffe giornaliere o a costo fisso periodico come la tariffa base applicabile agli utenti all’entrata in vigore del regime transitorio. A maggior ragione, tali tipologie di tariffe non possono essere il solo piano tariffario disponibile per gli utenti. Al contrario, l’utente deve espressamente aderire a tali offerte.
Secondo le parole di Grussman, la tariffa di TIM per il roaming parrebbe non legale, in contrapposizione rispetto a quanto stabilisce la normativa europea – e forse anche italiana – in materia. Ci saranno ripercussioni per l’operatore? Non possiamo escluderlo, ma siamo sicuri che la questione verrà presto chiarita.