TIM, VodafoneWind Tre ancora nel mirino di Altroconsumo. La nota associazione consumatori ha svolto un’inchiesta in molti punti vendita d’Italia e ha rilevato che gli operatori tendono a non comunicare con esattezza i costi delle offerte: parte la denuncia ad Agcom e Antitrust.

Nel momento in cui andiamo a sottoscrivere una nuova offerta presso un centro TIM, Vodafone o Wind Tre , dovremmo ricevere tutte le informazioni relative ai costi a cui andremo incontro; secondo l’indagine svolta da Altroconsumo non sembra sia esattamente così. In troppi sembrano infatti soprassedere sui “costi nascosti“, che comprendono, ad esempio, la segreteria telefonica o il servizio “ti ho cercato”.

L’inchiesta dell’associazione consumatori è stata svolta in 5 diverse città d’Italia (Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli), in 10 punti vendita per ogni operatore, e la scarsa trasparenza riscontrata ha portato alla denuncia presso Agcom e Antitrust.

Un rappresentante dell’associazione ha finto di dover cambiare gestore, sostenendo di prendere in considerazione un’offerta con circa 500 minuti, pochi SMS e 1 GB di Internet. Ecco le criticità emerse nell’indagine:

  • il 32% delle offerte proposte includeva minuti illimitati, inutile per il profilo richiesto;
  • il 36% ha proposto offerte con 10 GB o più, anche qui inutili;
  • il 10% si è “dimenticato” di parlare dei costi di attivazione;
  • il 96% (48 su 50 punti vendita) non ha parlato di costi extrasoglia (100% Wind Tre, 80% Vodafone, 90% TIM);
  • Wind: tutti hanno parlato del costo di attivazione, ma hanno nascosto quello del piano tariffario (50 cent a settimana) e del recesso anticipato (16 euro); la maggior parte si è anche “scordata” dei costi degli SMS “richiamami” (19 cent a settimana) e della segreteria (12 cent al minuto);
  • Tre: il 10% non ha parlato di costi di attivazione (3 euro), il 50% del recesso anticipato (46 euro), l’80% ha nascosto il costo della segreteria (20 cent a chiamata), il 70% quello dell’SMS “ti ho cercato” (1,50 euro al mese in caso di utilizzo);
  • TIM: tutti hanno parlato del costo di attivazione, ma la metà ha tralasciato il costo del piano base Prime GO (49 cent a settimana); quasi tutti hanno nascosto i costi di “lo sai e chiama ora” (1,90 euro al mese) e della segreteria (1,50 euro a chiamata);
  • Vodafone: tutti hanno nascosto il costo di recesso (tra i 26 e i 45 euro) e del controllo del credito (19 cent al minuto più 20 di scatto alla risposta se richiesto tramite chiamata), il 90% quello della segreteria (1,50 euro al giorno in caso di utilizzo), l’80% il costo del servizio “chiamami” (12 cent al giorno se utilizzato), il 70% il costo dell’antivirus (1 euro al mese) e del piano base (49 cent a settimana), il 10% quello di attivazione.

L’inchiesta è dunque molto preoccupante e rivela che gli operatori sono alla ricerca di modi indiretti di aumentare le tariffe: tutto questo porta infatti a costi molto più alti, soprattutto per gli utenti poco esperti o informati che si “fidano” di quanto gli viene detto nei negozi. Cosa ne pensate? Sono stati nascosti anche a voi alcuni costi?

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