Non si può certo dire che agli operatori italiani manchi la fantasia, visto che con cadenza regolare vengono inventati nuovi balzelli per racimolare qualche soldo in più. Nel 2019 tocca agli smemorati, che effettuano una ricarica in ritardo e si trovano con credito insufficiente per rinnovare l’offerta a pacchetto attiva sulla propria SIM.

Ovviamente gli operatori stanno ben attenti a come definire il balzello, evitando dunque di chiamarlo “costo per ricarica in ritardo“. Se in precedenza la mancanza di credito sufficiente portava alla sospensione del rinnovo, con la conseguente impossibilità di utilizzare la SIM, ora viene “generosamente” offerto un anticipo sul pacchetto, con costi che vanno da 1 a 2 euro. Vediamo quali costi applicano TIM, Wind e Vodafone, i tre operatori che per il momento hanno deciso di adottare questa strategia commerciale.

TIM

TIM adotta la politica meno pesante fra i tre operatori coinvolti, applicando un costo di 0,90 euro solo in caso di traffico in uscita, Internet, voce o SMS. Il pacchetto permette navigazione, chiamate e invio di SMS senza alcun limite per 24 ore. Nel caso in cui dopo 24 ore il credito sia ancora insufficiente verrà applicata la stessa politica per altre 24 ore, trascorse le quali la SIM potrà funzionare solo in ricezione.

L’addebito massimo è quindi di 1,80 euro che saranno scalati dal credito residuo o al momento della prima ricarica. Nessun costo per la ricarica in ritardo sarà effettuato da TIM se non verrà rilevato alcun traffico in uscita.

Wind

Wind applica il costo per la ricarica in ritardo pari a 99 centesimi al giorno e a partire dal 2 dicembre tale costo raddoppierà, visto che verrà applicato anche il secondo e il terzo giorno. Tale costo verrà applicato a prescindere dall’utilizzo o meno del dispositivo e sarà pari a 0,99 euro per il primo giorno e ad altri 0,99 euro per i successivi due giorni, per un totale massimo di 1,98 euro.

Nel caso di mancata ricarica dopo il terzo giorno la SIM potrà essere utilizzata solo per il traffico in entrata. Il costo per la ricarica in ritardo viene ora applicato anche sulle tariffe riservate ai bambini e ai disabili, senza alcuna distinzione. Ricordiamo che la variazione che entrerà in vigore dal 2 dicembre consente agli utenti di esercitare il diritto di recesso senza alcun costo aggiuntivo.

Vodafone

Anche Vodafone non poteva esimersi dall’imitare i concorrenti, anticipandoli per quanto riguarda i costi per la ricarica in ritardo. Da luglio 2019 infatti l’operatore prevede un costo di 0,99 euro ogni 24 ore per un massimo di due giorni. Anche in questo caso dunque i ritardatari pagheranno 1,98 euro, per chiamare e navigare senza limiti (niente SMS però).

nel caso l’utente non abbia provveduto a una ricarica dopo le 48 ore a pagamento, la SIM rimarrà attiva in sola ricezione fino alla successiva ricarica.

I costi aggiuntivi per la ricarica in ritardo non si applicano ovviamente a quelle offerte telefoniche con ricarica automatica, visto che il costo dell’offerta sarà addebitato automaticamente sul metodo di pagamento prescelto.