Nei giorni scorsi il gruppo Telecom Italia ha reso noti attraverso la classica conference call i risultati finanziari del Q3 2019 e, in mezzo a ricavi e utili in ribasso, riduzione dell’indebitamento e prospettive di nuove partnership (che hanno fatto bene al titolo in Borsa), i dati che ci riguardano più da vicino sono ovviamente quelli di TIM come operatore mobile.

La relazione finanziaria al 30 settembre 2019 approvata dal CdA di TIM parla di una diminuzione del numero di SIM attive complessivamente nel Q3 2019, passate a 31.254.000 contro le 31.662.000 del trimestre precedente. In tutto questo, sono aumentate le SIM M2M (Machine-to-Machine) e sono diminuite (da 21.956.000 a 21.413.000) le SIM Human, vale a dire quelle con interazione umana (voce, voce e dati, solo dati).

Nel Q3 2019 TIM ha dovuto fare i conti anche con un significativo aumento del tasso di abbandono, passato al 5,4 percento rispetto al 4,3 percento del trimestre precedente e legato in gran parte (circa il 50 percento) ad un’operazione di eliminazione di linee ormai non più operative.

In tutto questo, se nel primo trimestre dell’anno 2,9 milioni di utenti avevano richiesto la portabilità in uscita da TIM e Kena Mobile e nel Q2 2019 erano stati 2,6 milioni, il Q3 ha visto le richieste aumentare fino a 3,3 milioni.

Allo stesso tempo, come si evince dalla slide riportata qui sopra, nel terzo trimestre dell’anno per TIM è aumentato leggermente l’ARPU – acronimo di Average Revenue Per Unit, ovvero il ricavo medio per utente – passando dai 12,5 euro del secondo trimestre dell’anno a 12,9 euro, un dato comunque più basso rispetto ai 13,5 euro dello scorso anno.

Insomma sembra proprio che TIM abbia dovuto fare i conti con la concorrenza di operatori più economici, come Iliad e i vari operatori virtuali. Questo contribuirebbe anche a spiegare il recente lancio di una nuova offerta operator attack a marchio Kena Mobile super aggressiva, con minuti e SMS illimitati, ben 70 Giga di traffico dati a 5,99 euro al mese con anche i costi di attivazione azzerati. I bersagli di questa offerta, infatti, sono proprio Iliad e gli operatori virtuali.

È altrettanto vero che un’offerta praticamente identica è stata lanciata nei giorni scorsi anche da ho. Mobile, il che ci porta a pensare che probabilmente anche Vodafone si sia trovata a fronteggiare una situazione simile a quella di TIM.

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