Nuove sanzioni da parte dell’AGCOM, che stavolta prendono di mira TIM. La causa della multa è la seguente: l’operatore non è riuscito a raggiungere l’obiettivo di qualità posto per il servizio universale del 2018 in merito ai tempi medi di risposta del servizio clienti.

Dai dati trasmessi da TIM all’Autorità, ne è risultato che il tempo medio di risposta dell’operatore alle chiamate in entrata ha superato i limiti impostati. Nel dettaglio, su di un limite di 70 secondi la media del tempo di risposta di TIM è stata 94 secondi.

24 secondi di scarto non sono affatto pochi, è oltre un terzo del tempo limite imposto dall’AGCOM. E per questa ragione ora TIM è costretta a pagare una sanzione amministrativa di 58 mila euro.

La risposta dell’operatore non si è fatta tuttavia desiderare troppo, risposta che ha rilanciato ponendo in evidenza gli obiettivi di qualità complessivi del servizio universale offerto da TIM. In questo ambito l’operatore ha mostrato importanti segni di crescita in seguito a vari interventi di formazione, rafforzamento degli organici e riorganizzazione.

Dati alla mano, TIM ha evidenziato che i parziali del primo semestre del 2019 hanno mostrato miglioramenti sensibili: 80 secondi di tempo di risposta medio nell’intero periodo e 59 a giugno 2019.

Al di là della sanzione, è evidente quindi che TIM si sia già rimboccata le maniche per soddisfare i requisiti dell’AGCOM, e questi ultimi dati, laddove confermati, sono un chiaro segno di buona riuscita.