Questo è quanto si aspetta il CEO di Intel, Paul Otellini. Nonostante l’abbandono di Nokia del sistema operativo MeeGo, progetto che prevedeva la collaborazione di Nokia e di Intel (e la fusione dei rispettivi OS Maemo e Moblin, entambi basati su Linux), Intel si dice decisa a entrare in questo ricco mercato e dichiara che sta lavorando con numerosi partner per portare entro un anno le proprie soluzioni sul mercato. Ricordiamo che Nokia avrebbe dovuto, secondo i piani iniziali, portare sul mercato quest’anno un dispositivo con processore Intel Atom e sistema operativo MeeGo: piano vanificato dall’entrata in scena in casa Nokia di Windows Phone 7.

C’è da fare un distinguo: gli Atom che Intel propone per questa fascia di mercato sono ben diversi da quelli utilizzati, ad esempio, per i netbook. I consumi sono stati ulteriormente ridotti per andare a competere con i processori ARM, utilizzati oggigiorno nella quasi totalità dei sistemi smartphone. Il progetto di Intel, con nome in codice Medfield, si propone come un agguerrito concorrente della rivale ARM e come prima soluzione per il mercato mobile realizzata con processo produttivo a 32nm. Da questo punto di vista, la scelta di Intel di effettuare il porting di Honeycomb su piattaforma x86 assume un significato decisamente diverso: la piattaforma Medfield, infatti, non sarà in grado di supportare Windows, bensì supporterà solamente Android e MeeGo, che ci si augura diventino i maggiori competitor in questo ambito.

Ciò che ora è lecito domandarsi è: riuscirà Intel a fornire prestazioni maggiori delle attuali piattaforme con consumi comparabili? Se sì, allora sarà probabile un cambiamento del mercato a favore del colosso americano.

 

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