Il concetto del pennino come mezzo di input verso un computer, palmare o telefono è vecchio ormai di più di un paio di decenni. Finora le innovazioni in questo senso sono state limitate: il passaggio da resisistivo a capacitivo è stato poi ulteriormente differenziato con l’introduzione delle penne attive (come la S Pen di Samsung). Texas Instruments ha portato il concetto oltre i suoi limiti introducendo per la prima volta la terza dimensione in una stilo.

Cosa si intende con “terza dimensione”? Finora le stilo sono state pensate per essere spostate sul piano 2D dello schermo o della tavoletta grafica, senza possibilità di staccarsene. Un primo approccio alla terza dimensione è stato dato con il supporto alla pressione della stilo sulla superficie, ma questo è ovviamente utile solo nel momento in cui si stia scrivendo. Per effettuare altre operazioni la pressione può rivelarsi del tutto ininfluente. Se alle due dimensioni del piano fosse possibile aggiungere una terza dimensione “completa” l’approccio alla stilo sarebbe totalmente cambiato.

Texas Instruments ha introdotto un tracciatore ad ultrasuoni in un tablet: attraverso questo, è possibile muovere la stilo nello spazio agendo al contempo sul dispositivo. La penna emette infatti un suono ad altissima frequenza (> 20kHz) che  è tracciato da microfoni posti agli angoli del display del tablet. In questo modo è possibile localizzare con precisione in quale punto dello spazio 3D si trovi la penna, a quale distanza dal tablet e a quale distanza da ciascun angolo realizzando una individuazione relativa al tablet delle distanze nello spazio. Questo ricorda un po’ quanto è possibile vedere in Jurassic Park: uno scienziato agisce su di una sequenza di DNA virtualizzato attraverso degli speciali guanti che effettuano il tracciamento della posizione delle mani in uno spazio 3D. Gli esempi nella fantascienza si sprecano.

Uno dei vantaggi offerti da questa soluzione è che non è necessario toccare lo schermo direttamente, e ciò apre le porte ad un nuovo modo di intendere le periferiche e di interagire con esse sfruttando anche l’asse Z. Uno degli svantaggi è che è necessaria una batteria per dare energia alla “stilo ultrasonica”. Texas Instruments non ha piani di produzione precisi per offrire questa tecnologia in un prodotto, ma di certo c’è la possibilità di vedere applicata questa tecnologia in un tablet in futuro.