Anche se fatica a tenere il passo della concorrenza nel mercato degli smartphone, Sony è sempre un punto di riferimento nel settore dei sensori fotografici, dove è in grado di competere ad armi pari con la concorrenza.

Lo dimostra il recente annuncio legato a una nuova tecnologia, chiamata 2×2 On-Chip Lens, che promette di migliorare drasticamente la velocità di messa a fuoco, aumentando nel contempo risoluzione, sensibilità e gamma dinamica del colore.

Nei sensori tradizionali una lente condensatore, chiamata on-chip lens viene posizionata sopra ogni pixel, mentre la soluzione adottata da Sony consiste nel posizionare una singola lente che copre quattro pixel adiacenti, secondo lo schema che trovate riportato nell’immagine sottostante.

In questo modo le differenze di fase possono essere individuate su tutti i pixel e viene velocizzata l’operazione di messa a fuoco. Nei sensori tradizionali infatti solo alcuni pixel vengono utilizzati per la messa a fuoco, mentre con 2×2 OCL è possibile prendere in considerazione tutti i pixel e mettere a fuoco anche i minimi particolari con precisione e velocità.

Un chiaro esempio delle differenti prestazioni nella messa a fuoco in scarse condizioni di luce è dato dai due filmati comparativi sottostanti, con tecnologia tradizionale e con la nuova soluzione 2×2 OCL di Sony.

Sony afferma inoltre che le prestazioni della nuova tecnologia, per quanto riguarda la velocità di messa a fuoco, non dipendono dalla forma dell’oggetto, un fattore che molto spesso incide in maniera significativa. La soluzione del colosso giapponese è in grado di individuare le differenze sia orizzontalmente che verticalmente, velocizzando la fase di messa a fuoco.

Sony utilizza inoltre un filtro colore di tipo Quad Bayer, che unisce quattro pixel adiacenti dello stesso colore, supportando le immagini HDR per migliorare in maniera sensibile luminosità e contrasto, per scatti decisamente vividi. Oltre a poter acquisire immagini ad alta risoluzione, la soluzione di Sony consente di ridurre decisamente il rumore, in particolare in scarse condizioni di illuminazione, garantendo risultati come quello sottostante.

Al momento però la compagnia asiatica non ha indicato quali saranno i primi sensori per smartphone a utilizzare la tecnologia 2×2 OCL, ma è probabile che già le soluzioni presentate nel 2020 possano disporre dell’innovativa soluzione.