L’acquisizione completa della joint venture con Ericsson ha portato grandi cambiamenti in casa Sony: a partire dal nome, che passa da Sony Ericsson a Sony, le novità di questo 2012 sono tantissime. Il cambio di nome non ha portato con sè anche un nuovo nome per la linea di smartphone Android: posto che esso rimarrà il ben consolidato Xperia, a mutare è la nomenclatura dei dispositivi, che passa da una serie di nomi senza omogeneità tra loro ad una variazione tra lettere (S, P, U) che rende molto più semplice ricordare i nomi e posizionarli all’interno dell’offerta di Sony. A cambiare è anche il disegn degli smartphone, che diventa molto più squadrato e “futuristico” rispetto al passato ed incontra lo stile del design di molti prodotti Sony come televisori e PC.

Questa somiglianza porta ad un’unificazione visiva dei dispositivi sopracitati: proprio l’unificazione dei dispositivi è poi l’obiettivo finale di Sony, assieme alla creazione di un ecosistema formato da “quattro schermi più uno”. PC, televisori, tablet, smartphone, console casalinghe, console portatili: Sony offre tutte queste cose e, ciò che più conta, offre la possibilità di usarle tutte insieme e di connetterle tra loro per ottenere un’esperienza completa ed omogenea attraverso questi dispositivi.

Partendo da Xperia S, il portabandiera della società giapponese, Sony ci ha mostrato le potenzialità della nuova serie: è possibile riprodurre un filmato in FullHD dallo smartphone direttamente sul televisore e controllare la riproduzione con un tablet o direttamente col telecomando della TV, ottenendo un’integrazione perfetta dei dispositivi e fruendo i contenuti allo stesso modo su tutti gli apparecchi Sony della casa. È possibile scaricare musica e film da Sony Unlimited e fruirli su qualunque dispositivo che sia connesso alla rete domestica, indipendentemente da dove si trovino i contenuti, per cui è – ad esempio – possibile usare il proprio Tablet S dalla camera da letto per ordinare al proprio Xperia U in cucina di riprodurre un brano sull’impianto Hi-Fi della sala. Tutto ciò è possibile grazie al grande sforzo di integrazione portato avanti da Sony per creare un ecosistema completo ed efficiente. Al momento attuale, la società nipponica è l’unica a poter proporre una simile integrazione tra dispositivi ed un’esperienza così completa e variegata.

Smartphone: Xperia S
Il top di gamma della serie 2012 di Sony è il già noto Xperia S, le cui caratteristiche più importanti sono lo schermo Super White LCD con risoluzione HD (1280×720) e Mobile BRAVIA Engine, il processore dual core operante alla frequenza di 1.5 GHz, 1GB di RAM e 32GB di memoria interna. Particolare è l’adozione di una scocca anti-sporco realmente efficace nel combattere gli imbrattamenti. La prima cosa che salta all’occhio di questo smartphone è lo schermo, realmente enorme: nonostante le grandi dimensioni, l’insieme risulta equilibrato e piacevole, mentre i colori sono vividi e brillanti. Menzione particolare tocca ai bianchi, che sono luminosi e “bianchi”: contrariamente a molte tecnologie utilizzate da altri produttori, i bianchi degli smartphone Sony sono realmente bianchi e non presentano deviazioni verso il blu (come gli AMOLED di Samsung) o verso il giallo (qualunque altro produttore che usi gli LCD).

La fluidità è notevole in tutti gli ambiti, dai launcher alla navigazione, finanche a quando viene riprodotto un filmato in FullHD contemporaneamente sul display del dispositivo e su una televisione tramite HDMI.

Il telefono è grande, ma non tanto da non renderne possibile l’uso con una mano. La solidità della costruzione appare immediata al tatto.

Xperia P
La fascia media della gamma 2012 di Sony è rappresentata da Xperia P, smartphone compatto e completo destinato all’utenza business e a chi vuole qualcosa di più senza arrivare a Xperia S. La cosa più interessante di questo smartphone è la possibilità di inserirlo in una dock da scrivania che permette il collegamento di tastiera e mouse, trasformando così lo smartphone in un vero e proprio mini-PC da tavolo con cui è possibile navigare in Internet, consultare e scrivere documenti, leggere ed inviare email. La fluidità è buona sia usando lo smartphone normalmente sia nella sua configurazione “mini-PC”. Lo smartphone diventa un valido sostituto del PC in tutti i compiti base, e la differenza nell’uso è minima grazie all’impiego di tastiera e mouse che rendono il passaggio quasi indolore. Xperia P è la proposta di fascia media di Sony per il 2012, ma è anche la proposta più indirizzata agli utenti business. La grande flessibilità di questo smartphone riflette la volontà di Sony di soddisfare le esigenze di tutti i clienti.

Xperia U
L’ultimo smartphone, ma non il meno importante, è Xperia U: destinato ai giovani e a chi vuole uno smartphone capace con un basso costo, Xperia U ha molto da offrire sul piano della multimedialità. Il suo utilizzo prevalente è, infatti, la fruizione di contenuti, con un occhio di riguardo verso la musica. La destinazione verso un pubblico più giovane è resa evidente anche dall’adozione di LED colorati che illuminano la fascia trasparente posta nella parte bassa dello smartphone, personalizzabili tramite software per indicare differenti eventi (SMS, chiamate, notifiche, ecc). Anche in questo caso lo smartphone è fluido e reattivo, ma i limiti dell’hardware sono molto più accentuati delle altre due proposte, per ovvi motivi.

 

Uno dei grandi problemi di Sony è il suo essere “conservatrice” in campo mobile: Xperia S è il primo smartphone dual core della società giapponese, ma arriva quasi un anno dopo il Samsung Galaxy S II. Xperia Arc è stato il top di gamma per molti mesi, ma la competizione nel frattempo è andata avanti ed ha sfornato hardware più moderno e più prestante. Lo stesso atteggiamento “conservatore” si riscontra anche in merito ai processori quad core: Sony ha già affermato che non produrrà smartphone con tale tecnologia, mentre la concorrenza si sta buttando a pesce proprio su questa e sta riscuotendo un discreto successo. È un vero peccato che Sony non riscuota successo come le altre case produttrici, visto che propone ottimi smartphone con un software discretamente ottimizzato. D’altronde la società paga scelte sbagliate e tempistiche non azzeccate, e soprattutto non si pone come forza trainante dell’innovazione nel mondo Android, anzi: sotto molti punti di vista, è la “forza trainata” dell’innovazione – e sta pagando questo aspetto in più di un modo.

La proposta per il 2012 di Somy è buona e, nonostante le scelte tecniche non proprio al passo coi tempi, si distingue per tanti altri aspetti che potrebbero renderla vincente. Auguriamo a Sony di avere un buon successo, perchè il lavoro svolto è davvero di alto livello e merita più attenzione dai consumatori. Rimanete sintonizzati, perchè abbiamo qualche “altra” sorpresa per voi.