Avete sempre sognato di possedere uno di quegli orrendi smartphone da ricconi, realizzati in pelle di alligatore, struzzo o serpente ma non potete spendere 10 000 euro? Tranquilli, Vertu ha pensato anche ai meno abbienti quando ha lanciato la nuova serie Aster Chevron. Peccato che abbia voluto esagerare col risparmio, finendo per commercializzare smartphone che utilizzano componenti obsoleti, che sarebbero stati interessanti un paio di anni fa.

La linea Vertu Aster Chevron si compone di tre modelli dotati delle stesse caratteristiche tecniche e differenti tra loro solo per le colorazioni: blu, rosa e nero. Il segno distintivo della serie è il “tessuto italiano ad alta resistenza” utilizzato per coprire la parte posteriore dello smartphone e caratterizzato da un disegno a “galloni” come indica il nome stesso (Chevron).

La scheda tecnica di Vertu Aster Chevron sembra presa da un top di gamma del 2014 visto che oltre al display FullHD da 4,7 pollici, protetto da un cristallo di zaffiro, troviamo un chipset Snapdragon 801, lo stesso utilizzato su LG G3, OnePlus One, Galaxy S5 e Xperia Z3, affiancato da 2GB di RAM e 64GB di memoria interna.

La batteria da 2275mAh sembra provenire da un’altra epoca, la stessa da cui arrivano Android 5.1 Lollipop, il Bluetooth 4.0 e la connessione LTE Cat.4. Il comparto fotografico non è certo dei più straordinari visto che si compone di un sensore posteriore da 13 megapixel con semplice autofocus e di un sensore frontale da 2,1 megapixel. Unica nota positiva sono gli speaker stereo con il supporto alla decodifica Dolby Digital Plus.

Tutto questo costa “appena” 3 900 euro, poco se confrontato con i prezzi ai quali ci ha abituato l’azienda britannica. Che la decisione di produrre una linea economica sia una conseguenza dell’effetto Brexit? Lasciamo a voi ogni commento anche se difficilmente la clientela Vertu si “sporcherà” le mani con smartphone di fascia bassa.