Anche noi andiamo in vacanza, e quest’anno sono stato assente per una settimana lasciando indietro un po’ di notizie sul caso Samsung vs Apple. Cercherò di riassumerle in questo articolo. Il lavoro di lettura delle fonti e di scelta dei contenuti è particolarmente lungo e ho impiegato molto tempo per scrivere l’articolo, con il risultato di essere in ritardo e quasi sicuramente non completo di tutte le questioni. Di questo mi scuso molto con voi lettori. Di contro, vi do un’idea delle dimensioni della faccenda: più di 50 articoli da cui prendere le notizie e tra cui scegliere.

In un’email di JK Shin, il direttore della divisone mobile di Samsung Electronics, viene affermato che Samsung è passata per una “crisi del design” con l’uscita dell’iPhone.

All this time we’ve been paying all our attention to Nokia, and concentrated our efforts on things like Folder, Bar, Slide […].
Yet when our UX is compared to the unexpected competitor Apple’s iPhone, the difference is truly that of Heaven and Earth. It’s a crisis of design.

Tutto questo tempo abbiamo prestato tutta la nostra attenzione a Nokia, e abbiamo concentrato i nostri sforzi su cose come Cartella, barra, Slide […]
Eppure quando la nostra UX è confrontata con l’inaspettato competitor iPhone di Apple, la differenza è davvero quella che c’è tra il Paradiso e la Terra. È una crisi del design.

La TouchWiz è evidentemente ispirata da iOS, ma non trovo che sia una copia spudorata. Così non pensa Apple, che pensa che le icone adottate da Samsung siano una copia di quelle di iOS: per provare ciò Apple ha presentato 132 pagine di documentazione interna di Samsung, risalente al 2010, che mostrano che la compagnia koreana ha provato a disegnare icone che assomigliassero a quelle di iOS.

Non ho mai lavorato per una società attiva nel campo dell’elettronica di consumo, ma immagino che comparare i propri prodotti alla concorrenza sia una cosa perfettamente normale e faccia parte del processo di creazione di qualunque prodotto. Non vedo dunque nulla di strano in ciò.

Un fatto strano, invece, è che la maggioranza di alcuni intervistati da Apple per un sondaggio hanno dichiarato che il Samsung Galaxy S II Epic 4G Touch, ovvero il Galaxy S II venduto dall’operatore telefonico statunitense Sprint, è simile all’iPhone. Non so se queste persone siano state pagate o se abbiano bisogno di un paio d’occhiali con lenti belle spesse, ma un Galaxy S II ha in comune con l’iPhone giusto il fatto di avere uno schermo touch. Alcuni hanno anche riconosciuto un BlackBerry Storm come un iPhone.

D’altronde allo stesso gruppo di persone sono stati fatti vedere un Galaxy Tab 10.1 ed un Nook Color (foto sopra), e quest’ultimo sarebbe stato riconosciuto come un iPad. Una percentuale abbastanza consistente ha riconosciuto i dispositivi Samsung come Apple. Cosa significa questo? Il Nook Color è un “elemento di controllo”, ovvero un dispositivo esca messo appositamente nel sondaggio per scremare tutte le risposte fasulle per cui ogni tablet è un iPad ed ogni smartphone è un iPhone. Il fatto che ci siano state persone che hanno riconosciuto i prodotti Samsung come Apple potrebbe significare che le persone non sono in grado di distinguere tra i prodotti Samsung e quelli Apple, e ci sarebbero dunque gli estremi per una richiesta danni da parte di Apple.

Questo è proprio quanto è successo, infatti. Apple ha chiesto ufficialmente risarcimenti per più di due miliardi dollari solo per il Galaxy S. Se vi sembra tanto è perchè, effettivamente, lo è: è il 30% circa dei guadagni lordi di Samsung, ovvero l’intero ammontare dei ricavi. Apple, in sostanza, chiede che tutto quello che Samsung ha guadagnato le venga attribuito.

Apple avrebbe speso 1.75 milioni di dollari per pagare un team di analisti, economisti, programmatori e statistici capitanato da Terry Musika che avrebbero fatto “letteralmente centinaia di milioni di calcoli” per arrivare ad un quadro preciso: Samsung ha guadagnato 8.16 miliardi dal Galaxy S e ha avuto ricavi per il 35.5%, dunque 2.897 miliardi di dollari. Tutti quei soldi dovrebbero essere dati ad Apple, secondo i suoi legali. Sarà in realtà (per fortuna) la corte a decidere se e quanto dovrà essere dato ad Apple.

Samsung ha infatti affermato che è impossibile che Apple abbia subito tali perdite: non solo la gente è in grado di distinguere tra Apple e Samsung, ma oltretutto Apple non è stata in grado di produrre sufficienti dispositivi per un certo periodo di tempo. L’avvocato di Samsung Bill Price ha infatti chiesto a Terry Musika: “Apple non ha potuto servire i propri clienti con l’iPhone 4, ma avrebbe potuto servire clienti che non aveva?“. Il riferimento è alla carenza di produzione dell’iPhone 4 avvenuta tra Luglio e Ottobre nel 2010. Non c’erano i clienti, e se anche ci fossero stati Apple non avrebbe potuto vendere il proprio iPhone: perchè dunque Samsung dovrebbe pagare dei danni ad Apple?

Tutto questo si sarebbe potuto evitare, però. Prima dell’inizio della battaglia legale, pare, Apple ha offerto a Samsung la possibilità di accedere al pool di brevetti con un accordo di cross-licensing. Apple, nella forma di Steve Jobs e Tim Cook recatisi in Korea, offrì costi di licenza pari a 30$ per ogni smartphone e 40$ per ogni tablet. Nel caso in cui Samsung avesse voluto licenziare i propri brevetti ad Apple, ci sarebbe stato uno sconto del 20%.

Con questo si rende abbastanza evidente il dolo di Samsung nel violare i brevetti di Apple: le era stata offerta l’occasione di un accordo, che fu però rifiutata. In totale, le spese sarebbero state di 250 milioni di dollari annui secondo le stime fatte all’epoca (Ottobre 2010). Meno delle spese legali che sta sostenendo Samsung per portare avanti le cause in tutto il mondo.

E proprio “tutto il mondo” è il concetto chiave a questo punto: Samsung non ha venduto un singolo smartphone della linea Galaxy S negli USA: sono stati gli operatori telefonici a vendere le proprie varianti, e non Samsung. Il giudice Lucy Koh ha permesso quindi all’avvocato di Samsung Michael Zeller di chiedere la rimozione dal processo della versione internazionale del Galaxy S GT-i9000, del Galaxy S II GT-i9100 e del Galaxy Ace. La motivazione della rimozione di questi dal processo è semplice: il processo prevedeva solamente le vendite dirette e non quelle dei partner. Samsung non ha mai venduto un singolo smartphone negli USA, dunque avrebbe dovuto essere Apple a dimostrare perchè questi smartphone sarebbero dovuti essere inclusi.

Koh ha ritetuto che ciò non sia avvenuto, dunque ha provveduto ad eliminare i dispositivi dal processo. Ciò non è sufficiente, però: Samsung è andata al contrattacco pieno.

“Se io ho copiato, allora l’ha fatto anche lei”: questa è, fondamentalmente, la linea tenuta da Samsung. La società koreana ha infatti portato una serie di prove-accuse contro Apple che hanno messo in luce alcune presunte copie di prodotti da parte di Apple.

Il primo elemento mostrato è stato il Diamond Touch, un tavolo con multitouch creato da Mitsubishi che aveva il pinch-to-zoom già nel 2003: l’intento di Samsung era di dimostrare che il concetto di Apple non è per niente originale e che il brevetto a riguardo non dovrebbe essere valido. Samsung ha anche cercato di indicare un furto volontario da parte di Apple della tecnologia, come suggerito dall’ingegnere Adam Bogue di Mitsubishi che ha dichiarato di aver mostrato il Diamond Touch ad ingegneri Apple nel 2003.

Una funzione che Samsung ha dichiarato presente sul dispositivo è il “bounce back”, ovvero il “rimbalzo” presente quando si arriva in fondo ad una lista o non ci sono più elementi da mostrare (esempio: galleria). Tale funzione, però, non era presente sul dispositivo, come dimostrato da Apple durante una prova condotta in proprio.

Un altro elemento è stato il launcher per Windows Mobile noto come LaunchTile: se lo scorrimento procede oltre gli elementi presenti, questi “rimbalzano” indietro. In realtà l’implementazione è diversa da quella di Apple e ci sono numerose differenze, tuttavia l’intento di Samsung non era dimostrare una copia ma mostrare come Apple “prenda in prestito” idee da altri e non ne crei di totalmente nuove.

Anche il design dell’iPad non è immune dagli attacchi: secondo Samsung, il progetto sarebbe stato copiato dal progetto di tablet di Roger Fidler. Tale progetto, ideato nel 1981 e portato su un dispositivo reale nel 1994, prevedeva un tablet esattamente come quelli odierni: piatto, con uno schermo touchscreen “senza uno stilo” davanti ed angoli arrotondati.

Fidler ha affermato che “personale Apple è stato a contatto con le mie idee ed i miei prototipi di tablet” a metà degli anni ’90. Il design del tablet, in effetti, è molto simile a quello dell’iPad.

Il tentativo di Samsung è di rendere i brevetti non validi per prior art. Apple, tuttavia, fa notare che sul lato del prototipo sono presenti slot per le schede di memoria (non presenti su iPad e nel brevetto) e che il lato frontale non è coperto da un vetro che va da una parte all’altra. Questo dovrebbe essere sufficiente per non rendere invalido il brevetto.

Ed ora preparatevi, la guerra è finita ed eccovi il verdetto finale!