Tra gli aspetti che hanno convinto di meno chi ha provato il Samsung Galaxy S9 un posto di rilievo spetta alla feature AR Emoji, ispirata a quella di Apple chiamata Animoji.

Loom.ai è la società che ha contribuito alla realizzazione di AR Emoji sul Samsung Galaxy S9 ed il suo co-fondatore in un’intervista ha spiegato che potrebbe essere molto migliore sia nel seguire i movimenti del viso che nel creare la somiglianza all’utente: nei film che utilizzano questo tipo di tecnologia, servono giorni per creare i necessari modelli di acquisizione del movimento mentre lo smartphone del colosso coreano fa tutto in pochi secondi ed è questo il problema.

Lo strumento di Loom.ai su cui si basa AR Emoji può creare avatar fotorealistici in modo simile ma richiede circa 7 minuti mentre AR Emoji, essendo su uno smartphone, deve farlo rapidamente.

Un altro motivo per cui AR Emoji non è all’altezza di Animoji di iPhone X è il modo in cui vengono tracciati i volti: Apple utilizza la tecnologia di scansione facciale 3D per tracciare i movimenti del viso, Samsung usa solo un’immagine 2D.

In sostanza, le potenzialità per un deciso miglioramento in futuro pare ci siano.

Ed a proposito del produttore coreano, stando a quanto riportato da Bloomberg, Samsung starebbe considerando di passare a un sistema basato su Blockchain (la tecnologia adottata per le criptovalute) per tenere traccia delle spedizioni in tutto il mondo.

Tale sistema sarebbe in grado di garantire un risparmio di circa il 20% e ridurre il lasso di tempo che intercorre tra il lancio di un prodotto e l’arrivo nei negozi.