Nel corso della presentazione ufficiale del Samsung Galaxy Z Flip durante l’Unpacked 2020 di San Francisco, abbiamo avuto modo di vedere dal vivo la particolare “Flex Mode” del nuovo smartphone pieghevole di Samsung. Per chi si fosse perso la presentazione o non abbia chiaro di cosa stiamo parlando, la Flex Mode permette all’utente di utilizzare il display dello smartphone per aprire due applicazioni contemporaneamente.

La “Flex Mode” del Samsung Galaxy Z Flip sarà per tutti

Ad esempio il display superiore potrebbe essere sfruttato per attivare Google Duo, mentre la porzione inferiore per aprire YouTube e guardare un video. Google ha dichiarato che questa particolare modalità sarà presto disponibile anche in altri smartphone.

L’azienda sud coreana ha lavorato a stretto contatto con Google per implementare correttamente la funzione all’interno di Android e adesso la compagnia statunitense sembrerebbe essere pronta a permettere anche ad altri OEM di sfruttarla.

Samsung può creare smartphone con display pieghevoli più volte

Come sappiamo il Samsung Galaxy Fold è stato il primo vero smartphone pieghevole dell’azienda sud coreana, con il Samsung Galaxy Z Flip quasi ideato come seconda generazione di quella particolare tecnologia che permette al display di piegarsi senza rompersi.

In queste ore scopriamo che l’azienda sarebbe in grado di sviluppare smartphone con display ripiegabili più volte. Infatti, come viene rimarcato dal capo del ramo mobile di Samsung, Roh Tae-moon, “dal punto di vista tecnologico siamo in grado di progettare telefoni che si piegano ancora più volte, ma ciò che è più importante della tecnologia di piegatura stessa è il tipo di valore da offrire ai consumatori“.

Secondo Samsung siamo arrivati al punto in cui non avrebbe quasi più senso presentare nuovi smartphone pieghevoli, almeno fin quando non sarà disponibile un tessuto piuttosto maturo di applicazioni e servizi in grado di gestire al meglio questa nuova generazione di dispositivi.

Il Samsung Galaxy Z Flip è stato sviluppato in “soli” tre anni, mentre il Samsung Galaxy Fold ne ha richiesti più del doppio. Questo ci dà modo di capire quanto l’azienda sia ormai in grado di sviluppare nuove generazioni di dispositivi pieghevoli in tempi piuttosto ragionevoli.

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