Samsung Galaxy Z Flip è il secondo smartphone pieghevole commercializzato dall’azienda sud-coreana e, a differenza dell’originario Samsung Galaxy Fold, questo nuovo foldable è tutt’altro che un concept o un primo abbozzo di pieghevole: è un telefono funzionale e funzionante a tutti gli effetti che perde ogni sembianza di prototipo o simile.
Samsung, dopo le complicazioni sopraggiunte con la commercializzazione del Fold, ha capito che bisognava “aggiustare il tiro” e ha risolto le problematiche riscontrate da stampa e utenti in merito alla facilità con cui il display di tale pieghevole poteva essere compromesso. Con Galaxy Z Flip non c’è nulla da temere quindi: lo schermo è debitamente protetto in corrispondenza della piega e manometterlo è complicato. Tuttavia, anche questa volta i problemi non sono mancati, ma lato marketing.
Scopriamo di più su Samsung Galaxy Z Flip in questa recensione e nel relativo video che trovate di seguito!
Video recensione di Samsung Galaxy Z Flip
Design & Ergonomia
Le dimensioni pari a 167.3 x 73.6 x 7.2 mm gli conferiscono una presa laterale piuttosto salda, nonostante la realizzazione posteriore in vetro lo renda piuttosto scivoloso e sensibile alle ditate.
Ci ha stupito la sottigliezza di soli 7.2 mm che, anche da chiuso, contribuisce a contenerne le dimensioni.
Il peso di 183 grammi non è eccessivo ma ci aspettavamo, data la natura pieghevole di Galaxy Z Flip, di poter risparmiare più spazio di quanto in realtà accade.
Nonostante l’aspettativa non soddisfatta, Z Flip lo si riesce ad impugnare bene e a trasportare con più facilità e discrezione rispetto ad un classico smartphone delle stesse dimensioni, con schermo da 6.7 pollici.
Dall’altro lato, con una forte estensione verticale e un aspect ratio di 20:9, l’uso ad una mano è estremamente complicato; fortunatamente la OneUI è munita di apposita gesture per agevolarne l’utilizzo.
Il design di Samsung Galaxy Z Flip è minimale e pulito, senza fronzoli. Samsung, rispetto al chiacchierato Motorola RAZR 2019, non ha puntato sull’effetto nostalgia bensì sul riproporre in chiave attuale un concetto vecchio di anni: quello dei telefono a conchiglia.
Il risultato è sicuramente più moderno e, per quanto ci riguarda, più appagante visivamente rispetto alla soluzione estetica adottata dal competitor.
La colorazione in nostro possesso è la Mirror Black ma è disponibile anche una più femminile Mirror Purple. In entrambi i casi la finitura lievemente cangiante determina la creazione di particolari effetti di luce sulla scocca del Flip.
Nella parte frontale del telefono (quando chiuso) sono collocati in sequenza un piccolo schermo AMOLED da circa 1″, il flash LED e la dual camera.
Il mini-display visualizza ora, giorno e carica residua, oltre a mostrare le anteprime delle notifiche testuali e a dare la possibilità di controllare la musica in riproduzione e di rispondere alle chiamate. Oltre a ciò, premendo 2 volte consecutive sul tasto power si può anche visualizzare un’anteprima di quel che stanno inquadrando i sensori fotografici e questo è utile per scattare selfie sfruttando le camere posteriori e senza dover aprire il Flip.
Tutte azioni interessanti e che contribuiscono alla completezza di questo telefono ma avremmo preferito una soluzione schermo di dimensioni più grandi per una miglior fruizione.
La cerniera del Flip è ben fatta e presenta al suo interno delle setole utili per mantenere la sporcizia all’esterno. È difficoltosa l’apertura con singola mano e può essere motivo di spiacevoli cadute, perciò meglio munirlo di cover protettiva in plastica fornita in dotazione.
Una volta aperto Z Flip viene svelato il display frontale pieghevole Dynamic AMOLED da 6.7″ FullHD+ con supporto HDR10+. La resa è ottima e i colori, nonostante la tipologia schermo, sono carichi ma non eccessivamente falsati. Un pannello che sembra un tutt’uno con il rivestimento esterno protettivo tanto questo è sottile. Al riguardo, Samsung lo pubblicizza come Ultra Thin Glass ma in realtà da alcuni test empirici sembra possedere un livello di resistenza simile alla plastica. Probabilmente conterrà del vetro al suo interno ma vetro puro certamente non è.
Il downside del possedere un display pieghevole e una tale cerniera risiede nella particolare sensazione al tatto restituita in corrispondenza della piega: non solo la si nota passandoci sopra i polpastrelli ma rimane evidente anche semplicemente osservando il pannello e inclinando lievemente il Flip sotto varie angolazioni.
Purtroppo è una caratteristica irrinunciabile e che potrebbe non piacere ma, in qualsiasi caso, occorrerà (sempre se si è in grado) farci l’abitudine.
Nel lato destro è collocato il bilanciere del volume un poco in rilievo e perfettamente distinguibile dal pulsante d’accensione, quest’ultimo piatto e con incorporato il sensore fingerprint. Lo sblocco è rapido e avviene correttamente 9 volte su 10.
Nel lato inferiore trova invece posto, oltre all’ingresso USB Type-C 3.1 e al primo microfono, lo speaker mono. Il volume massimo è buono, le frequenze in generale ben riprodotte ma predilige maggiormente i medi a discapito di basse frequenze poco udibili. Peccato non ci sia audio stereo il quale certamente sarebbe stato apprezzabile e avrebbe dato una maggior spinta alla multimedialità.
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Funzionalità
A bordo è presente l’immancabile OneUI alla versione 2.1 basata su Android 10, patch di febbraio incluse. Siamo però in attesa della patch di marzo, che dovrebbero venirci notificate via OTA entro pochi giorni.
Il software, rispetto a quanto ci saremmo aspettati, non presenta funzioni dedicate pensate appositamente per Samsung Galaxy Z Flip dal momento che la UI risulta identica al 90% a quella già presente a bordo dei vari Galaxy S10, Galaxy S20 e Galaxy A di sorta.
Le poche feature aggiuntive che abbiamo scovato le riportiamo di seguito partendo dalla più ovvia: la possibilità di rispondere alle chiamate con il semplice atto di apertura del telefono; poi per agganciare basta richiuderlo.
Aprendo l’app Fotocamera e inclinando un poco una delle due metà del device ecco che la modalità di visualizzazione dell’anteprima fotografica cambierà e lo stesso accade aprendo Galleria.
Peccato che Samsung non abbia concesso agli sviluppatori di poter sfruttare le peculiarità di tale display pieghevole, così da implementare funzionalità ad hoc. Sicuramente in parte è complice Android 10, che al momento non presenta un supporto dedicato a questa tipologia di schermi, mancanza che con buone probabilità verrà colmata all’arrivo di Android 11.
Prestazioni
Sotto la (doppia?) scocca troviamo processore Qualcomm Snapdragon 855 corredato da GPU Adreno 640, 8 GB di RAM e 256 GB di archiviazione senza possibilità di espansione. La scelta di tale chipset è una manna dal cielo per l’esperienza utente la quale migliora nettamente, sia in termini di prestazioni energetiche che di fluidità software.
Samsung sembra iniziare a capire, a cominciare da Galaxy A70 e A71 seguiti da Galaxy S10 Lite, che le soluzioni di casa Qualcomm non sono affatto detestabili, anzi.
Gameplay ai massimi dettagli grafici non sono un problema per questo Z Flip che riesce a mantenere costantemente adeguati livelli di frame-rate e di stabilità in gioco, senza battere ciglio e senza mostrare esitazione alcuna. Attenzione però alla compatibilità con display 20:9, non sempre al top e causa di presenza delle odiose bande nere ai lati dello schermo.
In merito alla connettività non abbiamo riscontrato problemi di sorta nell’utilizzo sia della voce che dei dati mobili. Il vano single nano SIM è posto nel lato sinistro ed è presente il supporto eSIM.
Presenti poi all’appello WiFi a/b/g/n/ac doppia banda, Bluetooth 5.0 con A2DP/LE, A-GPS con Glonass e NFC.
Fotocamera
I sensori fotografici a disposizione sono 3 in totale: 1x standard 12 MP f/1.8 con supporto zoom digitale 8x, 0.5x super wide 12 MP f/2.2, selfie 10 MP f/2.4.
La resa degli scatti è buona e ci ha ricordato la qualità immagine propria di Samsung Galaxy S10 Lite e di Samsung Galaxy S10 Plus.
I colori sono molto carichi risultando eccessivamente saturi soprattutto con buona luce, condizione in cui l’HDR fa un buon lavoro e la nitidezza è ai massimi livelli. Buono anche il ritaglio dei soggetti con modalità Ritratto sia per il sensore posteriore che per quello frontale.
Per ciò che riguarda gli scatti al buio la resa non è delle migliori e le trame iniziano a impastarsi facilmente ma il rumore viene gestito bene. In questi casi la modalità Notte può aiutare solamente a migliorare la nitidezza delle foto ma non è niente di così spinto o particolarmente efficace.
I video arrivano fino alla risoluzione 4K 60 fps e hanno una buona stabilizzazione sia ottica che, volendo, digitale. Non mancano le modalità hyperlapse, super slow-mo fino a 960 fps, video pro, video fuoco live.
Batteria & Autonomia
Sebbene la capacità massima della batteria sia di soli 3300 mAh Samsung Galaxy Z Flip riesce a farne buon uso e a massimizzare sia prestazioni che carica a disposizione.
Per testare la scarica abbiamo settato il Flip alle massime prestazioni. Con un uso medio, a tratti medio-basso, ha totalizzato circa 5 ore e 30 minuti di display attivo facendo uso principalmente di: YouTube (1 ora e 20), Chrome (1 ora e mezza), Instagram (40 minuti), gameplay vari (15 minuti), WiFi (2 ore), Bluetooth (1 ora).
Indubbiamente un risultato molto interessante e soddisfacente, un abisso in confronto ad esempio a Samsung Galaxy S20 Ultra 5G il quale con 5000 mAh è in grado di raggiungere solamente le 4 ore di display attivo.
Badate bene però che con un uso intenso questi 3300 mAh inizieranno presto a stare stretti e sentirete maggiormente la necessità di dosare attentamente le operazioni da dare in carico al Flip.
In conclusione
Il fattore che più frena l’acquisto di Samsung Galaxy Z Flip è indubbiamente il suo salato prezzo di listino pari a 1520 €, prezzo ancora più elevato per la Thom Browne Edition che raggiunge i 2580 €. È il costo di uno smartphone top di gamma di veramente alto livello e lui non eccelle sotto tutti i punti di vista.
Trovare un preciso target per questo device è estremamente difficile e non ci sentiamo di consigliarlo a qualcuno in particolare, se non a chi cerca innovazione ed esclusività oltre ad avere una certa possibilità economica.
Senza dubbio è un must have per chi vuole approcciarsi al mondo dei foldable e in fin dei conti, in relazione poi all’hardware di cui è dotato, è il pieghevole meno costoso tra tutti quelli attualmente in commercio.
Non è molto diverso da un comunissimo smartphone in fin dei conti, se non per il fatto che si apre e si chiude e ciò, a lungo andare, può evidenziare la sua rallentata prontezza d’uso, dal momento che occorre aprirlo ad ogni utilizzo.