Nel corso degli anni Samsung ha migliorato esponenzialmente i processori Exynos che monta sui suoi dispositivi, riducendo al minimo le differenze con la serie Snapdragon di Qualcomm, la quale resta comunque il punto di riferimento per molti produttori di smartphone.

Nonostante gli sforzi, però, la serie Snapdragon risulta ancora migliore rispetto alle fatiche di Samsung, soprattutto nella gestione dei consumi energetici e nella dissipazione del calore, ma secondo alcune indiscrezioni tutto questo potrebbe cambiare in futuro.

I chip Exynos sono infatti progettati utilizzando i core Mongoose, appositamente creati da Samsung e basati su una versione modificata dell’architettura ARMv8. Il colosso coreano ha scelto di giocare in casa invece di utilizzare direttamente i core prodotti da ARM, come invece fa da sempre Qualcomm.

L’Exynos 9825 di Samsung Galaxy Note 10 utilizza infatti i core Mongoose M4 di quarta generazione, costruiti con la stessa tecnologia a 7 nm del Kyro 485 che troviamo sul chip top di gamma della serie Snapdragon, risultando però meno performante nel multi-core rispetto al chip di Qualcomm.

Secondo alcune fonti non confermate, Samsung avrebbe smantellato il proprio centro di ricerca e sviluppo delle CPU ubicato in Texas, dove si presume siano stati progettati tutti i core modificati che abbiamo da sempre trovato sui chip Exynos.

Sempre secondo la fonte, Samsung potrebbe aver deciso di rinunciare a creare autonomamente i propri core e di utilizzare direttamente quelli sviluppati da ARM, in modo da concentrare le proprie forze altrove. Questo non vuol dire che i chip Exynos smetteranno di esistere, ma che semplicemente utilizzeranno core ARM, mentre tutto il resto continuerà ad essere sviluppato da Samsung.

In questo modo si spera di ridurre ulteriormente il gap che intercorre tra gli Exynos e gli Snapdragon, migliorando la gestione energetica che è da sempre il tallone d’achille di tutti gli smartphone del colosso coreano. Samsung non ha ancora commentato la notizia, che non mancheremo di aggiornare se dovessero esserci ulteriori sviluppi.