Un nuovo caso arriva dalla Corea, che mina i possessori degli smartphone Samsung in pericolo di attacchi informatici piuttosto gravi. Emerge in dettaglio che vari dispositivi della casa sudcoreana siano stati hackerati da malintenzionati che chiedono soldi alle vittime e, qualora questi ultimi non siano in grado di pagare, minacciano di condividere tutti i dati personali.

L’hacker, entrando nel cloud storage di Samsung utilizza le informazioni lì archiviate per estorcere le vittime, che in molti casi sono celebrità come attori, cantanti, registi e così via. Tutto tace per il momento da parte della società, che in proposito non ha ancora rivelato nulla alla stampa.

Huawei e Samsung verso l’indipendenza dei chipset per smartphone

E nel mentre, un po’ per questioni di sicurezza, ma soprattutto per un fattore legato a un malcelato desiderio d’indipendenza verso aziende terze, emerge che sia Samsung, sia Huawei, abbiano in mente di utilizzare sempre più i chipset proprietari sui propri smartphone.

È una politica della quale ce ne stiamo accorgendo e in cui con un rapporto di IHS Markit che testimonia quello che risulta essere un cambiamento del mercato importante non sorprende poi più di tanto.

Secondo i dati di quest’ultimo sono aumentate di più del 30% le spedizioni interne di chipset nel terzo trimestre del 2019 rispetto all’anno precedente, con le quote di Qualcomm diminuite del 16,1% nello stesso periodo, di conseguenza.

In dettaglio Samsung ha utilizzato Exynos sull’80,4% dei suoi smartphone di fascia media rispetto al 64,2%. Huawei, da parte sua, ha montato i suoi Kirin nel 74,6% dei telefoni rispetto al 68,7%.

Sono tutti dati relativi al medesimo periodo e che testimoniano quanto si tratti di una politica concreta e che potrebbe avere effetti importanti di qui a breve.