Le AR Emoji introdotte da Samsung a bordo dei suoi nuovi flagship Galaxy S9 e Galaxy S9 Plus possono funzionare correttamente anche su Galaxy S8 e su qualsiasi altro smartphone contemporaneo. La rivelazione arriva direttamente da Loom.ai, la start-up che sta dietro alla tecnologia che permette il funzionamento delle AR Emoji stesse.
Nell’ambito di un’intervista rilasciata ad AndroidHeadlines i co-fondatori di Loom.ai Mahesh Ramasubramanian e Kiran Bhat hanno rivelato come il punto principale della loro soluzione fosse quello di rendere gli avatar 3D accessibili a tutti. Di conseguenza era necessario assicurarne il funzionamento con componenti hardware comuni, quali le fotocamere anteriori degli smartphone.
La collaborazione con Samsung si è tradotta già adesso in un importante successo per Loom.ai, dal momento che le AR Emoji vengono pubblicizzate come uno dei principali punti di forza dei nuovi Galaxy S9 e Galaxy S9 Plus. Si tratta indubbiamente di una feature che potrebbe avere un particolare appeal verso gli utenti e che potrebbe anche avere un notevole impatto sulle vendite.
Stante la precisazione fatta dai vertici di Loom.ai ed in particolare dal CEO Ramasubramanian, spetterà comunque a Samsung decidere se rendere le AR Emoji disponibili anche per altri suoi device, come appunto Galaxy S8, oppure no.
Il modello di business della giovane azienda è incentrato sulle licenze e l’approccio B2B è anche alla base di ciò che poi ha dato vita alle AR Emoji. La start-up con sede a San Francisco, in California, aveva lanciato alcune demo poco più di un anno fa, con Samsung che si era poi fatta avanti per gettare le basi di una collaborazione. Sebbene i co-fondatori di Loom.ai non conoscessero i dettagli dei piani di marketing di Samsung per l’allora imminente serie Galaxy S9, non sono stati sorpresi nel vedere le AR Emoji lanciate come una delle caratteristiche distintive dei due nuovi flagship Android. “Ci aspettiamo che i selfie in 3D diventino la norma”, avevano dichiarato, evidenziando come le AR Emoji rappresentino solo la punta dell’iceberg. In futuro Loom.ai sta pianificando di implementare la sua soluzione nei giochi, nell’e-commerce ed in diversi altri segmenti di mercato. I vertici della start-up mettono in evidenza come la loro tecnologia possa essere sfruttata per ottenere risultati più stilizzati delle AR Emoji, sebbene sia anche in grado di produrre soluzioni particolarmente realistiche. Secondo Bhat, su una scala da uno a dieci (dove dieci è il risultato meno realistico), le AR Emoji rappresentano un tre.
Se Samsung o altri produttori decideranno di implementare la soluzione in un numero maggiori di prodotti resta da vedere, anche se da un punto di vista prettamente tecnico, non sarebbe un’operazione particolarmente complessa. Fare una cosa simile, infatti, dovrebbe essere tanto semplice quanto procedere all’ottimizzazione dell’SDK di Loom.ai per uno smartphone specifico e permettere poi agli OEM di lavorare sulle proprie implementazioni con tanto di assistenza, che poi è il modo in cui le AR Emoji sono state realizzate per i Galaxy S9 e Galaxy S9 Plus di Samsung. Nel corso dell’intervista i co-fondatori della start-up californiana hanno riferito di non essere ancora pronti per procedere all’annuncio di nuove partnership, con le AR Emoji che rappresentano la prima applicazione commerciale della loro tecnologia. A dispetto di ciò, comunque, hanno confermato che nuovi progetti e discorsi circa possibili nuove collaborazioni sono già in corso.
Ramasubramanian e Bhat sono dei veri veterani del settore, con complessivamente oltre trent’anni di esperienza nel campo degli effetti visivi e dell’animazione facciale. Entrambi hanno lavorato a lungo a Hollywood per colossi del calibro della DreamWorks e Industrial Light & Magic, contribuendo alla creazione di successi come Shrek, Madagascar, The Avengers e Warcraft. Lo scorso anno Bhat ha anche vinto un premio Oscar per “Technical Achievement” grazie al suo lavoro su una tecnologia di “facial capture” che è stata utilizzata in Rogue One: A Star Wars Story ed in numerosi altri successi di Hollywood.