Le cover difettate non sono certo un problema da poco, soprattutto nell’ottica della qualità e della cura dei propri prodotti di un’azienda che vuole contraddistinguersi per la bontà degli smartphone. Tutto questo è ulteriormente amplificato nel momento in cui si sta parlando del top di gamma nonché prodotto tecnologico dell’anno: Samsung non può permettersi di introdurre sul mercato uno smartphone con evidenti problemi qualitativi facendolo pagare 700€ e trattandolo come il meglio che si possa avere (che, di fatto, lo sia è un discorso differente). La società koreana è ben cosciente del fatto che sarebbe stata una situazione estremamente scomoda quella in cui si sarebbe trovata se non avesse preso provvedimenti, dunque i provvedimenti sono stati presi e prevedono – secondo le ultime voci – anche un cambio del colore del Galaxy S III.

La notizia più tragica, in tutto questo, è sulla fine delle cover difettate. Esse sono ben 600’000 e sono tutte state distrutte, come riporta Tweakers.net. A questo punto la domanda sorge spontanea: non sarebbe stato meglio regalarle, o lasciar scegliere se tenere la vecchia cover (magari con un po’ di sconto sul prezzo finale) al posto della nuova? O ancora, lasciarla come cover di ricambio per le “situazioni difficili” in cui si sarebbe potuta danneggiare? Penso che nessuno avrebbe avuto da ridire, trovandosi un messaggio nella confezione sul genere “Gentile utente, questa cover è difettata e la puoi quindi usare quando non vuoi rovinare la cover definitiva. Te la regaliamo sperando di fare cosa gradita”. I soldi per produrre le cover erano già stati spesi, perchè distruggerle? Continuamente si fa riferimento all’esaurimento delle risorse, ma perchè allora si continuano questi sprechi?