Per buona parte del pubblico a cui mira Redmi 8 è probabile che la presenza in sala macchine del processore Snapdragon 439 sia passata inosservata. In coloro che invece amano le schede tecniche potrebbe essere sorto il dubbio: perché uno Snapdragon della serie 4 e non uno della serie 6, come quello adottato da Redmi 7?

Alla questione ha risposto Lu Weibing, General Manager dell’azienda nata nei mesi scorsi da una costola di Xiaomi. Attraverso Weibo, Weibing ha spiegato che la scelta rientra in un sondaggio condotto tra gli utenti in merito agli aspetti più importanti di uno smartphone. Risultato: autonomia, esperienza d’uso rapida e fluida, qualità costruttiva.

Così Redmi ha deciso di concentrarsi su questi tre punti che, tra le altre cose, hanno condotto alle scelte di rinunciare alla variante con 2 GB di RAM e di includere Mi Turbo 2.0 per accrescere le performance insieme ad un tool migliore per la pulizia della memoria, arrivando al risultato – frutto di simulazioni interne – di una diminuzione delle prestazioni del 35% dopo 24 mesi di utilizzo quotidiano.

Inoltre secondo Redmi le performance di Snapdragon 439 sono parecchio vicine a quelle di Snapdragon 625, merito della costruzione a 12 nanometri e di Mi Turbo 2.0. Per coloro che volessero comunque qualcosa in più, conclude Weibing, ci sono Redmi 7 (ma non sarà un paradosso? ndr) o Redmi Note 8.

Nella stessa occasione Weibing ha rivelato alcune informazioni su Redmi K30, che supporterà il 5G SA/NSA (StandAlone e Non-StandAlone) e sarà il primo prodotto dell’azienda con il foro nel display. E non ne avrà uno solo, ma ben due. Anticipazione questa che ha fatto discutere i presenti dal momento che il CEO di Xiaomi, Lei Jun, in passato si era dichiarato pubblicamente sorpreso di come i concorrenti potessero utilizzare una soluzione così immatura.

Ricordando quella dichiarazione, alcuni hanno sollecitato Jun sull’argomento il quale ha confermato la teoria integrando allo stesso tempo il proprio pensiero. Il CEO si riferiva ai fori praticati nei display LCD, che differentemente dagli OLED, a causa della retroilluminazione, lasciano filtrare un po’ di luce tra il foro stesso ed il display, generando così un effetto poco gradevole.

Dunque, vien da pensare, che proprio come l’attuale Redmi K20 anche Redmi K30 si affiderà ad un pannello OLED per evitare di ricadere nella casistica invisa ai vertici della società cinese. Pare che lo smartphone sarà tra i primi ad utilizzare la Mobile Platform Snapdragon 7 Series 5G che verrà annunciata da Qualcomm entro la fine dell’anno.

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