Dopo aver abbracciato a lungo i processori Qualcomm, con Redmi Note 8 Pro la compagnia cinese ha fatto una scelta particolare, utilizzando un MediaTek Helio G90T, per contenere i costi garantendo ottime prestazioni.

La notizia non ha certamente fatto felici gli appassionati di modding, viste le note difficoltà legate ai chipset MediaTek, ma Xiaomi si era dimostrata attenta rilasciando velocemente il codice sorgente del kernel, affinché gli appassionati potessero iniziare a lavorare a ROM alternative.

Per accelerare ulteriormente lo sviluppo Redmi aveva inoltre inviato una decina di unità agli sviluppatori di XDA, facendo pensare a un facile e rapido sviluppo di numerose soluzioni. Peccato che le cose non stiano andando così bene e che siano numerosi i dispositivi “brickati” a causa dei problemi nell’installazione delle ROM, inclusa la stessa MIUI.

A differenza dei modelli equipaggiati con chipset Qualcomm, sui quali è possibile ripristinare il firmware tramite comandi fastboot, i chipset MediaTek richiedono un software apposito, SPFlash Tool. Peccato che per funzionare correttamente su Redmi Note 8 Pro sia necessario un account di Xiaomi autorizzato, una decisione che sta creando il malcontento tra gli utenti, costretti a rivolgersi a servizi a pagamento per poter sbloccare i propri dispositivi.

Gli sviluppatori sono nelle medesime condizioni, visto che un qualsiasi errore, molto comune nella fase di sviluppo, porta irrimediabilmente al brick, tanto che MIUI.EU ha sospeso lo sviluppo in attesa di chiarimenti da parte di Redmi e Xiaomi.

Nelle ultime ore si sono moltiplicate le segnalazioni e le richieste su Twitter, per sensibilizzare il colosso cinese sulla situazione e chiedere una rapida soluzione, quanto meno una versione del tool che non richieda l’accesso tramite account autorizzati. Se possedete un Redmi Note 8 Pro vi sconsigliamo di provare a installare custom ROM, almeno fino a quando la situazione non sarà chiarita dalla compagnia cinese.