Qualcomm ha annunciato oggi quattro nuovi chipset, tre dedicati agli smartphone e uno pensato per gli smartwatch, anche se non è quello che in molti si aspettavano. Abbiamo quindi novità nella fascia media e in quella medio-bassa, che sostengono la maggior parte delle vendite di smartphone.

Si comincia con la Mobile Platform Snapdragon 632 dotata di una CPU octa core con 4 core Kryo 250, basati sui core Cortex-A73 e quattro basati sui core Cortex-A53, tutti funzionanti a 1.,8 GHz, GPU Adreno 506, il tutto realizzato con processo produttivo FinFET a 14 nanometri. Se le prestazioni della GPU sono aumentate del 10% rispetto alla medesima unità presente su Snapdragon 626, la CPU offre prestazioni superiori del 40% rispetto al 626.

A completare la dotazione troviamo il DSP Hexagon 546 con supporto a numerosi framework di machine learning, modem X9 LTE, supporto per display FullHD+, doppia fotocamera e registrazione 4K a 30 fps.

Nella fascia bassa del mercato arrivano invece Snapdragon 439 e Snapdragon 429, entrambi costruiti con processo produttivo FinFET a 12 nanometri. Snapdragon 439 usa una CPU con otto core Cortex divisi in due cluster, funzionanti a 1,.95 e 1,45 GHZ, mentre Snapdragon 429 utilizza una CPU con quattro core a 1,95 GHz.

Le GPU sono rispettivamente Adreno 505 e Adreno 504, con prestazioni superiori del 20 e 50% rispetto alle GPU di Snapdragon 430 e 525. Completano la dotazione un DSP Hexagon 536 e un modem X6 LTE.

A due anni di distanza da Snapdragon Wear 2100, il chipmaker californiano ha lanciato lo Snapdragon Wear 2500, che purtroppo non rivoluzionerà un mercato decisamente stagnante. Si tratta di un chipset dedicato al mercato emergente degli smartwatch per bambini, destinati quindi a svolgere le funzioni di tracking, con supporto alla connettività LTE e ad altri sensori.

Non aspettatevi nuovi smartwatch Wear OS, visto che lo Snapdragon Wear 2500 funzionerà con una versione personalizzata di Android preparata da Qualcomm stessa. I primi dispositivi dovrebbero arrivare entro fine anno e tra i primi partner dovrebbe esserci Huawei. Nel corso dell’anno dovrebbe comunque arrivare un chipset “serio”, destinato quindi agli smartwatch tradizionali.