Indovinate un po’ qual è stato uno degli smartphone più richiesti di sempre dai seguaci di JerryRigEverything per la prova di durabilità? Risposta corretta: proprio POCOPHONE F1, uno dei pochi prodotti capace di ridare entusiasmo agli appassionati di tecnologia per via di caratteristiche tecniche al top offerte ad un prezzo stracciato.

La presenza in sala macchine di Snapdragon 845 e compagnia nonostante un listino da medio gamma ha instillato il dubbio in Jerry che F1 potesse avere uno schermo in plastica in luogo del Gorilla Glass di Corning, che c’è e resiste ai graffi come e quanto la concorrenza migliore.

Appurata l’ottima cura posta da POCOPHONE nella realizzazione della parte frontale, si passa alla verifica dei materiali componenti la scocca. Il frame che attornia il telefono dà l’impressione di essere metallico, quando invece è in materiale plastico esattamente come la copertura posteriore poco resistente alle chiavi o ad altri oggetti metallici. Occhio.

Menzione di merito per i tasti fisici – in metallo, a differenza del carrellino per la SIM – e soprattutto per il sensore biometrico che Jerry non è riuscito a scalfire con la sua lama, mal digerita da parecchi concorrenti ben più costosi.

Il test scorre rapido verso la temutissima, almeno sulla carta, prova di piegatura su cui Xiaomi in passato aveva fallito con prodotti costruiti in metallo. La questione è sostanziale: resisterà la plastica? Sì, e bene. Anzi benissimo: POCOPHONE F1 ha superato anche il temutissimo bend test senza riportare alcun danno. Che ne dite?

Vai a: Recensione POCOPHONE F1: sa di flagship-killer e best-buy, ma con qualche compromesso